A Varna e Vipiteno lavori per prevenire altre piene 

Una briglia per il legname e un bacino di ritenuta alla vecchia segheria Putzer Lungo gli argini dell’Isarco manutenzione e tagli di alberi vecchi e instabili



VAL D’ISARCO. A Varna, nella zona della vecchia segheria Putzer, verranno realizzate una briglia filtrante per il legname e un bacino di ritenuta per il materiale solido con un volume di circa 40.000 metri cubi. È questo uno degli interventi più importanti e consistenti di cui tecnici, amministratori ed esperti di Comuni, Provincia e gruppi di interesse hanno discusso a Bressanone nel tredicesimo Forum area fluviale nell’ambito del progetto CittàPaeseFiume.

Il sindaco della città vescovile, Peter Brunner, ha sottolineato la grande importanza del progetto, poiché, accanto alla realizzazione delle opere di protezione dalle piene, sono previste delle misure di notevole rilevanza a beneficio sia della popolazione che dell’ambiente e della natura.

Il primo lotto delle opere, coordinate dall’Ufficio sistemazione bacini montani est e nord, è ad un passo dalla conclusione, mentre con i lotti successivi il progetto si muove sempre di più verso il centro della città.

Quanto a Varna, oltre ai citati interventi nella zona della vecchia segheria Putzer, il vice sindaco Josef Tauber ha annunciato l’intenzione di realizzare una zona ricreativa e per il tempo libero lungo il rio di Scaleres. Per quanto riguarda gli aspetti ecologici, sono previste diverse misure soprattutto lungo i corsi d’acqua della media Val d’Isarco e un aspetto centrale da questo punto di vista è rappresentato dalle possibilità di investimento rese possibili dai fondi di compensazione ambientale delle grandi centrali idroelettriche. Tauber ha elogiato la buona collaborazione con gli uffici provinciali. Tutte le misure del progetto CittàPaeseFiume vengono finanziate e realizzate attraverso il programma Fesr - Fondo europeo sviluppo regionale 2014 -2020.

Lavori per la messa in sicurezza dell’area arginale dell’Isarco nella zona di Vipiteno sono eseguiti dall’Ufficio bacini montani nord, in particolare con abbattimenti di alberi vecchi e instabili. “La piena di fine ottobre ha dimostrato la necessità di un lavoro costante di manutenzione delle zone arginali dei fiumi. Soprattutto a monte delle aree più densamente popolate gli alberi di grandi dimensioni sugli argini possono rivelarsi un pericolo in caso di maltempo”, spiega il direttore dell’Agenzia per la Protezione civile Rudolf Pollinger. Vicino ai ponti in caso di piena si verificano situazioni critiche: gli alberi trasportati dalla corrente possono bloccare lo scorrimento dei fiumi attraverso le campate dei ponti. A seconda delle condizioni meteo i lavori dureranno ancora una o due settimane. Se ne occupano Roland Langgartner con la sua squadra e l’Ufficio bacini montani nord.













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