la cerimonia alla scuola media 

Alla Manzoni 5 borse di studio per ricordare la prof Capuzzi

BRESSANONE. Quello che non era ancora mai accaduto nella storia della scuola media “Alessandro Manzoni” è andato in scena, nel tardo pomeriggio di giovedì, quando in un clima di commozione festosa...


di Luigi Scaggiante


BRESSANONE. Quello che non era ancora mai accaduto nella storia della scuola media “Alessandro Manzoni” è andato in scena, nel tardo pomeriggio di giovedì, quando in un clima di commozione festosa sono state consegnate le prime cinque borse di studio alla memoria della professoressa Patrizia Capuzzi.

"La chiamavano tutti così, la prof Capuzzi - ha sottolineato in un delicato e commosso ricordo la ex preside e amica Rosa Bruccoleri - e adesso saprei anche cosa risponderle dopo la telefonata che mi aveva fatto prima di partire per Bologna, per la difficile operazione alla quale doveva sottoporsi e potrei rassicurarla”.

Poi una pioggia diffusa di semplici ricordi che hanno svelato a tutti lo spessore e i valori che hanno guidato questa speciale prof di matematica nella sua vita di madre e insegnante.

Ma dicevamo che le prime cinque borse di studio sono state assegnate (i mille euro suddivisi in parte eguali) ad altrettanti neo diplomati con 10 e lode: Andrea Brocco, Lorenzo Festini, Arianna Sibi, Arianna Berretta e Flavia Innocenti. Due ragazzi e tre ragazze che si sono caricati sulle spalle con insospettata disinvoltura le responsabilità di un riconoscimento così esclusivo.

"Dico bravo ai premiati -ha ricordato un’altra ex preside, Luisa Holzknecht, in una lunga lettera che è stata letta prima della consegna dei premi - per il contributo che hanno dato alla buona immagine dell’istituto e per la soddisfazione che hanno dato ai loro insegnanti. Sfruttate la vostra giovinezza e la vostra energia -li ha spronati - per migliorare voi stessi e il mondo".

Una cerimonia tutta emozione positiva, nelle parole di tutti -compreso il vitalissimo e quasi centenario papà di Patrizia che ha avuto parole di grande incoraggiamento per i premiati.

Poi, durante un piccolo e caloroso rinfresco nella bellissima biblioteca della scuola diretta dal professor Perna, abbiamo chiesto ad uno dei premiati come investirà i 200 euro della borsa di studio e ci siamo sentiti rispondere: “Li metterò da parte per l’Università" e abbiamo capito che qualcosa di non banale era accaduto.

Fortunatamente la scuola non fa notizia solo per alunni e genitori che aggrediscono gli insegnanti ma anche per istituti dove si vogliono formare futuri cittadini e dove il semplice ricordo di un’insegnante prematuramente scomparsa diviene un moltiplicatore di positività. Davvero felicemente dirompente l’idea di questa borsa di studio istituita dalla famiglia di Patrizia Capuzzi Miani.















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