«Faremo un Piano sociale ma senza tagli a casaccio»
La giunta replica all’opposizione. Bocciato in consiglio l’emendamento degli Ecosociali «Volevano ridurre del 20% una serie di investimenti senza presentare progetti precisi»
Bressanone. La giunta di Bressanone respinge le critiche arrivate dai consiglieri ecosociali, che avevano reclamato un piano sociale per la città e avevano storto il naso di fronte al processo culturale, valutandolo come deciso dall’alto, con il rischio per tutti di trovarsi di fronte a scelte definitive.
“Il piano sociale a Bressanone forse non esiste per come lo intendono gli ecosociali, ma di fatto un programma per il sociale c’è ed è operativo, è un piano pluriennale ed è uno dei punti presentati in campagna elettorale e per i quali siamo stati votati”. Il sindaco Peter Brunner parte da una replica “politica” per concentrarsi poi sulle puntualizzazioni “tecniche”: “Gli Ecosociali hanno presentato un emendamento 24 ore prima del consiglio chiedendo di tagliare il 20% circa di ciascuna di una serie di spese programmate. Non era fattibile - spiega Brunner - né nei tempi, né per le conseguenze immaginabili. Se vogliono interventi per il sociale, possono discuterne in sede di allestimento del bilancio, nei vari incontri con i capigruppo che si susseguono ogni anno in ottobre-novembre: portano dei progetti concreti, con cifre e preventivi e ne parliamo, li valutiamo, li possiamo scegliere. Ma 24 ore prima del consiglio è un po’ tardi per farsi sentire, soprattutto poi se non si illustrano e sostengono interventi precisi, ma si cerca di far passare un generico taglio ad altre spese per mettere da parte risorse finanziarie per utilizzi altrettanto generici”.
L’assessore Claudio Del Piero è sulla stessa lunghezza d’onda: “I progetti che rientravano nella tabella allegata alla variazione di bilancio uscivano dal lavoro dei vari uffici amministrativi, che avevano calcolato per ogni intervento necessità e costi. Se a ciascun progetto togliano il 20% dell’importo destinato, come hanno chiesto gli Ecosociali, semplicemente quei lavori non si fanno più. Un intervento, ad esempio, era l’allestimento di un’aula tecnica per una scuola: con il 20 per cento di risorse in meno che facciamo? Compriamo meno banchi o meno attrezzature? Altri incarichi riguardavano acquisti di tende parasole, di un automezzo e di porte antincendio, oppure si trattava delle spese di riscaldamento del municipio o della deumidificazione di altre aule scolastiche: tutti lavori non frazionabili, come lo studio geologico per la funivia sulla Plose”: o si fa o non si fa, non si può fare all’80%”.
Quanto al piano sociale assente, Brunner ricorda “le tariffe dei vari servizi non aumentate negli ultime tempi e quelle Asm in certi casi calate, la programmazione per gli anziani e gli indigenti, le iniziative per l’accoglienza dei profughi e la Summercard, con l’impegno del Comune aumentato per garantire alle famiglie accessi a musei e impianti sportivi”. Se si può fare qualcosa in più, il sindaco ripete l’invito “a discuterne assieme in fase di predisposizione del bilancio: con tutte le proposte sul tavolo, si sceglie che fare e dove investire”.
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