Giardino vescovile: dubbi su costi e tutela artistica 

Frei, Letrari e Thaler: c’è troppa euforia e va chiarito se sarà fatto un bando «Se si tratta di 5, 10 o di 20 milioni la valutazione finale cambia di molto»


di Luca Masiello


BRESSANONE. Il progetto innovativo di André Heller per il futuro del Giardino vescovile ha incantato Comune e Provincia, ma c’è chi ha ancora molti dubbi su costi e tutela artistica. È il caso degli Ecosociali che hanno rivolto una serie di interrogativi su costi e tutela artistica. A firmare la presa di posizione sono stati Markus Frei, Elda Letrari ed Elisabeth Thaler.

«Con la presentazione della sua proposta per il Giardino Vescovile, André Heller si è conquistato l’auditorio: dal vescovo al presidente della Provincia, dal sindaco agli assessori comunali. Il vecchio mago non ha sbagliato un colpo e si è avvalso delle sue arti retoriche e visive. La sua idea di conformare il giardino al corpo di una chitarra, e quindi Bressanone ad una cassa armonica ha un grande fascino».

Cionostante la lista Ecosociale mette sul piatto tutti i nodi irrisolti

La tutela artistica. «La tutela è stata elegantemente elusa se non esclusa. La proposta di Heller riprende da un lato l’idea del pomario, d’altro canto però ne modifica radicalmente l’aspetto. Anche il rapporto con l’edificio vescovile è discutibile a causa delle nuove costruzioni previste e del padiglione che ne modificano sostanzialmente il carattere. Alla domanda della direttrice della Tutela artistica Kofler Engl, Heller non si è espresso e ha fatto intendere che vuole avere carta bianca.

La parte finanziaria. «I costi di realizzazione del progetto sono stati solo accennati: anche qui Heller ha evitato di definirli. Ma che i costi ammontino a 5, 10 o addirittura 20 milioni di euro è un criterio fondamentale per la decisione finale. Costi che invece devono essere comunicati ai contribuenti. Inoltre non si è chiarita nemmeno la quota dei costi da ripartire tra il Comune e la Provincia; si ha l’impressione che il Comune non si ponga questi problemi davanti ad esborsi importanti, come la Biblioteca civica o la Casa di Riposo».

L’opportunità del bando. «In conclusione sembra che non si vogliano cercare alternative al progetto Heller. La proposta presentata al Comune nel 2015, che rispettava fedelmente lo spirito dello storico pomario, pare sia ritenuta inconsistente. Va chiarito anche se, tenuto conto dell’impegno e dell’ammontare del progetto, non sia necessario un bando, a cui potrebbe partecipare ovviamente anche Heller».

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