Giardino Vescovile, Heller conquista il consiglio 

La proposta dell’artista viennese passa con 22 voti a favore e solo 4 astensioni Previste massimo 300 persone assieme: «La quiete dovrà essere preservata»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. La proposta dell'artista multimediale André Heller per trasformare ed aprile al pubblico il Giardino Vescovile al Consiglio comunale piace, tanto che il punto riguardante il progetto è stato approvato con 22 voti a favore e 4 astensioni. Soddisfatto il sindaco Peter Brunner, che ha sottolineato che le scorse settimane, nell'ambito della presentazione pubblica del progetto da parte di Heller, il presidente della Provincia Arno Kompatscher aveva chiesto un segnale forte da parte di Bressanone, visto che la trasformazione e l'apertura del Giardino Vescovile sarà un progetto provinciale, e il segnale è arrivato. «Ora, con questo passaggio in Consiglio comunale, chiediamo alla Provincia di fare i passi necessari per andare avanti nel progetto Giardino, visto che questo sarà il primo progetto di Bressanone a carattere provinciale. In ogni caso, continueremo il dialogo con i cittadini e i capigruppo, e garantiamo che per i residenti sarà garantito un accesso al Giardino a prezzi scontati». Ricordiamo che la soluzione proposta dall'artista Heller ha come obiettivo la creazione di un luogo nel cuore della città che attiri e tocchi la persona nel profondo con qualcosa che non trova da altre parti. Heller ha parlato, dunque, della possibile collocazione nel giardino di una quarantina di opere che suscitino stupore, accanto a cespugli e alberi di alto fusto che regalino ombra. Previsti spazi per la lettura e la musica fra le due torri storiche, in modo da trasmettere bellezza, incoraggiamento e salute. Il riferimento all’Alto Adige, secondo Heller, resta essenziale, e si realizzerebbe attraverso il ricorso a piante tipiche del territorio, il coinvolgimento di artisti locali con una mostra permanente e l’uso in modo artistico di bandiere. Il progetto prevede, su metà delle superficie complessiva di 2,5 ettari, la messa a dimora di alberi da frutto che costituirebbero un manto di protezione attorno al nuovo. La distanza tra le singole piante potrebbe disegnare, letta dall'alto nell’alfabeto Morse, una frase tratta dalla Dichiarazione universale dei diritti umani o dal Cantico delle creature di San Francesco. Di grande importanza sarebbe comunque la ricerca di quiete: nel Giardino non potranno esserci più di 300 persone contemporaneamente.













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