I tralicci di Millan ora fanno gola al «Bbt» 

Nei primi mesi del 2018 partirà un tavolo tecnico per valutare quest’ipotesi In ballo 8,4 milioni di euro. Il sindaco: «Per noi sarebbe una soluzione ottimale»


di Luca Masiello


BRESSANONE. Affacciarsi dal balcone di casa e non vedere più quegli orrendi piloni verdi e quei cavi che sembrano volerli unire; inalare l’aria a pieni polmoni senza aver paura che qualcosa di invisibile e pericoloso possa entrare nel proprio corpo; portare avanti una gravidanza con la sicurezza che il bimbo che sta crescendo non avrà problemi causati dall’elettrosmog. Sono solo alcuni dei desideri che chi vive nella zona a sud di Bressanone potrebbe scrivere nella letterina a Babbo Natale, forse gli stessi che avevano espresso l’anno scorso, e quello prima ancora. Ma quest’anno il regalo più ambito potrebbe arrivare, magari non sarà sotto l’albero, forse arriverà addirittura dopo la Befana, ma tutto lascia pensare che a breve quei tralicci che sembrano voler entrare nelle finestre delle case nelle zone di Millan e nelle frazioni di Sarnes, Albes e Elvas spariranno definitivamente: entro i primi mesi del prossimo anno la società Terna potrebbe avviare un tavolo tecnico per comprare i tralicci ed utilizzarli per fornire l’elettricità al Tunnel di base del Brennero; quelli delle frazioni verranno spostati a monte, e la corrente a Millan arriverà da una linea che dalla zona industriale, all’altezza di Jungmann, si collegherà a Monteponente.

Saranno più di trent’anni che se ne parla; nel frattempo sono sorti comitati, sono state raccolte firme e organizzati sit - in. Per tutti questi anni gli amministratori hanno cercato delle soluzioni, studiato compromessi e rassicurato la popolazione: in un primo momento si era pensato ad un loro interramento, ma la soluzione si era rivelata impraticabile sul piano tecnico a causa della lunghezza dell'elettrodotto. Poi si volevano spostare tutti i tralicci nei boschi della Plose, ma per quelli della zona di Millan non era possibile per problemi di natura geologica. Così, nel maggio di quest’anno la Terna ha avanzato l’idea di acquistarli per utilizzarli nel tunnel, ed ha cercato delle alternative valide, che sono state trovate. «Per i tralicci di Elvas, Albes e Sarnes il problema non c’è: si possono tranquillamente spostare a monte – spiega il sindaco Peter Brunner, che nei giorni scorsi ha incaricato l’Asm di seguire le trattative con Terna – per l’elettricità di Millan, invece, si sfrutterà quella linea che porta a Monteponente e che allo stato attuale non è attiva. Lì non ci sono centri abitati, non darebbe fastidio a nessuno, anche se comunque sono previste delle misure di compensazione per abbellire il paesaggio all’altezza di Scezze». Se il tutto dovesse andare in porto, inoltre, non sarà solo chi abita a Millan a beneficiare dello spostamento delle linee, ma l’intera comunità: «Certo, se Terna comprasse i tralicci risparmieremmo tantissimi soldi, quelli che nel corso degli anni abbiamo accantonato proprio per questo progetto», conclude il primo cittadino, e non si tratta di spiccioli, ma di un discreto gruzzoletto: 8,4 milioni di euro che rimarrebbero nelle casse del Comune e che potrebbero venire investiti in altro.

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