Integrare gli studenti disabili, un progetto ai tempi del Covid 

L’iniziativa dell’IIS Bressanone. Partito il programma Cucina: dalle ricette ai corsi sulla sicurezza alimentare All’Ite “Falcone e Borsellino” e al liceo Alighieri, in tempi di limitazioni e chiusure i ragazzi sono coinvolti con l’aiuto di un cuoco



Bressanone. Un progetto pensato per offrire ai ragazzi disabili la possibilità di continuare a beneficiare della possibilità di sentirsi vicini e insieme, la ricchezza dell’inclusività in presenza, anche in un periodo difficile come questo, caratterizzato da forti restrizioni e chiusure anche nel mondo della scuola, condizionato, limitato e cambiato dall’emergenza Covid-19. È il “Progetto Cucina” messo in moto all’Istituto d’istruzione secondaria di secondo grado - Iis di Bressanone Ite “Falcone e Borsellino” – liceo “Dante Alighieri”. Guarda ai giovani tutelati dalla legge 104/92, la legge “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.

“Il servizio inclusione ha dato alle singole scuole la possibilità di accedere a fondi europei dedicati, opportunità che è stata subito colta dal nostro istituto - spiega il professor Enrico Palazzi - Perché proprio un progetto cucina all’interno di un Ite e di un liceo? Tenendo conto delle tante restrizione, l’obiettivo era offrire un’opportunità ai ragazzi dove tempo scuola e sviluppo delle abilità sociali potessero continuare a garantire una vita che potesse evitar loro l’isolamento a cui porta la didattica a distanza (le lezioni da casa, ndr). Constatato che l’Iis Bressanone dispone di un locale fornito di cucina e di un cuoco professionista, si è pensato di valutare la proposta di un Progetto Cucina. Si è infatti pensato - prosegue Palazzi - che un tale progetto potesse offrire il raggiungimento degli obiettivi fissati, oltre a sviluppare nei ragazzi ulteriori competenze quali il rispetto dei ruoli, il rispetto dei tempi, offrendo poi una formazione sulle attività culinarie, sia da un punto di vista manuale che culturale. Tutto questo lasciando spazio alla normale didattica che ben si è inserita nel progetto, con l’ulteriore ricerca di argomenti che potessero essere il più possibile collegati al progetto cucina, quali corsi sulla sicurezza alimentare, informazioni scientifiche sugli alimenti, giuridiche (ad esempio le etichettature)”.

A proposito di sicurezza, gli insegnanti e la collaboratrice all’integrazione si sono recati con gli studenti in un negozio specializzato e hanno acquistato scarpe di protezione per le attività in cucina. Risultato: i ragazzi si presentano ogni giorno con entusiasmo a scuola e volentieri intraprendono le attività proposte e guidate dal cuoco. E non è da sottovalutare il fatto che in pieno lockdown scolastico i ragazzi possono confrontarsi non solo con i propri insegnanti di sostegno, ma anche con il personale del Bar pluri. “Speriamo - conclude Palazzi - che il progetto possa essere prorogato in caso di restrizioni tali da non poter permettere il rientro a scuola in presenza al 100%”.













Altre notizie

Attualità