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L’esperta di Berkeley e la sua ricetta agli insegnanti per superare lo stress

L’organizzazione mondiale della sanità lo ha definito “la malattia del secolo”. Nel nostro Paese ne soffrono nove persone su dieci. Il rimedio? Il metodo dei 5 elementi ideato da Tanja Gstrein-Schoeffthaler 


Anselmo Niglio


BRESSANONE. Stress. L’organizzazione mondiale della sanità lo ha definito “la malattia del secolo”. Nel nostro Paese ne soffrono nove persone su dieci. Il rimedio? Il metodo dei 5 elementi ideato dalla dottoressa Tanja Gstrein-Schöffthaler – specializzata alla Berkeley University di San Francisco – e presentato a Bressanone ad una platea di 101 insegnanti (tra le categorie più colpite dal cosiddetto fenomeno del burnout).

Lo stress da lavoro correlato (burnout) è uno stato di malessere legato all’attività lavorativa accompagnato da disturbi o disfuzioni di natura fisica, psicologica e sociale. I sintomi possono essere raggruppati in tre macro-categorie: la prima è quella del cosiddetto “campo organizzativo” come l’assenteismo, la bassa qualità delle prestazioni professionali ed i problemi disciplinari; la seconda raggruppa il lato “psicologico, fisico e psicosomatico” quindi difficoltà di concentrarsi, vuoti di memoria, nervosismo, irritabilità, cattivo umore, disturbi del sonno e ipertensione; la terza mette insieme “evidenze comportamentali” tra cui indecisione, insicurezza, impulsività, impazienza, suscettibilità e isolamento.

Una volta rilevati uno o più di questi sintomi si passa all’azione attraverso la presa di coscienza del problema ed un cambiamento nel comportamento. Non si interviene sui fattori di rischio – per lo più oggettivi – che riguardano la dimensione ambientale e sfuggono al controllo individuale (a volte legati anche alla sfera privata). Il metodo dei 5 elementi punta alla consapevolezza. Ridurre il malessere grazie ad un approccio olistico e condurre consapevolmente una vita più “sana, energica e gioiosa”. Innanzitutto si agisce sul corpo attraverso il movimento. “Percepire con consapevolezza il sistema muscolo-scheletrico e prendersene cura in modo che si possa avere un’interazione fluida tra le parti e liberare il soma dal dolore”. Esercizio fisico, rilassamento muscolare progressivo, ginnastica, yoga e tecniche orientali.

Il secondo elemento da consapevolizzare è l’alimentazione. “Mangiare è più che nutrimento, è vitalità”. Una corretta alimentazione favorisce la salute e dà al corpo energia per affrontare le sfide di tutti i giorni in modo positivo. Ma se le diete hanno lo svantaggio di limitare le persone e togliere loro uno dei piaceri della vita, il metodo delle dottoressa Gstrein-Schöffthaler propone “l’alimentazione integrale”. Un’analisi del comportamento ed un cambio di rotta nello stile (alimentare), una forma meno monotona della dieta per vivere “bene, felici e rilassati”.

Terzo elemento è proprio il relax. Imparare tecniche di rilassamento, allenamento autogeno, respirazione e meditazione, da applicare facilmente nel lavoro (in classe) e nella vita quotidiana. Il quarto elemento è il mental training. “Siamo quello che pensiamo”. Corpo e cervello si influenzano a vicenda ed il sillogismo cartesiano è portato ad assioma scientifico. L’interrelazione tra corpo e psiche è il tema centrale della ricerca neurofisiologica sul cervello. La ginnastica mentale va oltre il pensiero positivo, è l’uso mirato delle proprie capacità mentali. L’influenza cosciente dei pensieri sulle azioni. Come? Con training autogeno, ipnosi e cromoterapia. Un accesso completo a tutte le risorse mentali e personali. Quinto ed ultimo elemento è la kinesiologia. Terapia alternativa che agisce sul tono muscolare per sciogliere le ostruzioni energetiche. Una teoria cinetica che si occupa dell’interazione tra nervi, muscoli e ossa, e la loro influenza sulla postura e sulle sequenze di movimento.

Il flusso di energia muscolare viene testato attraverso un bio-feedback ed una volta rilevato “il blocco” si riattiva il flusso attraverso manovre mirate. La promessa “bilanciare corpo, anima e spirito”. Per cui, una volta automatizzato il metodo nelle 5 parti che lo compongono, lo stress (da lavoro correlato) viene convertito in energia positiva.

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