Massaggi hard, ci sono i primi indagati

La tariffa base era di 70 euro ma venivano offerti «servizi aggiuntivi». Tra i clienti italiani ma anche diversi stranieri


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Tra i clienti del centro massaggi di via Dante, a Bressanone, aperto una ventina di giorni fa, c’erano parecchi italiani ma anche diversi stranieri. Tutti dai 25 anni in sù. Il «passaparola», tra conoscenti, è stato rapidissimo, tanto che il centro – all’interno del quale i carabinieri hanno trovato a mezzanotte tre giovani donne in abiti succinti – si era già fatto un suo giro. Almeno una cinquantina di persone ha voluto provare un massaggio, anche perché le tariffe non erano affatto inaccessibili.

La prestazione base, secondo quanto riferito dai clienti, si aggirava attorno ai 70 euro, ma molti - più che per il massaggio standard - entravano per i «servizi aggiuntivi». E a quanto pare non si trattava di prezzi proibitivi o di un locale esclusivo, prova ne sia che i militari dell’Arma non hanno mai trovato auto di lusso o clienti facoltosi. Il via-vai era continuo, soprattutto a tarda sera, il che ha fatto supporre che non si trattasse di un’attività tradizionale. Il provvedimento di sequestro del locale è stato firmato da Igor Secco, in qualità di pm di turno, che ha indagato contestualmente i vertici dell’organizzazione. Si tratterebbe di un centro massaggi interamente in mano ai cinesi, che avrebbero costituito un’organizzazione piramidale, nella quale le ragazze - tutte di un’età approssimativa tra i 20 e i 30 anni - sarebbero state le vittime dello sfruttamento.

Ad insospettire i militari dell’Arma, fin dal primo giorno di apertura, sono stati gli orari del centro massaggi di via Dante. In un centro estetico tradizionale difficilmente si può prenotare per mezzanotte. Ecco allora che la compagnia di Bressanone - d’intesa con la Procura di Bolzano - ha deciso di vederci chiaro. E non appena i primi sospetti hanno trovato conferma si è deciso di mettere i sigilli al locale.

Alcuni clienti - come conferma la nota diffusa dagli stessi carabinieri nella giornata di lunedì - sono stati sentiti informalmente in caserma per capire soprattutto di che prestazioni si trattava. E alcuni di essi avrebbero ammesso che venivano offerti anche massaggi hard. I militari dell’Arma, nel corso della perquisizione che ha preceduto il sequestro del centro massaggi cinese, sono rimasti sorpresi anche dal fatto di trovare letti matrimoniali al posto dei tradizionali lettini. Qualora il reato dovesse essere provato i responsabili dell’organizzazione rischiano pene davvero pesanti: da due a sei anni, oltre ad una multa da 258 a 10.329 euro. Le indagini sono ancora alle battute iniziali e potrebbero riservare ulteriori sorprese.

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