Matrimonio con i «botti» Proteste e una denuncia 

Era il regalo dei dipendenti al titolare di una nota azienda brissinese Il vicesindaco: «Capisco il contesto festoso ma le regole vanno rispettate»


di Luca Masiello


BRESSANONE. Le intenzioni erano buone: celebrare con uno spettacolo di fuochi pirotecnici il proprio principale, che stava celebrando nel ristorante al Lido di via Laghetto il giorno più importante della sua vita di coppia: un regalo per gli sposi da parte dei dipendenti, una sorpresa a festa ormai quasi terminata per esprimere la gioia del matrimonio. Ma non tutti hanno apprezzato l’iniziativa, e la sorpresa, alla fine, l’hanno fatta a loro i militari dell’Arma che sono dovuti intervenire e far partire una denuncia per disturbo della quiete pubblica.

Gli scoppi dei fuochi d’artificio per la cena dei neoconiugi (una nota famiglia brissinese) hanno creato un bel trambusto in città; molte persone si sono spaventate, o hanno comunque assistito più o meno indirettamente allo spettacolo storcendo il naso; certo, in Alto Adige la tradizione dei fuochi d’artificio non è così sentita come al sud della Penisola, basti pensare ai tanti divieti sorti negli ultimi anni addirittura per i festeggiamenti di San Silvestro, ma al di là dei gusti, per far scoppiare dei petardi di quelle dimensioni l’iter non è semplicissimo: bisogna chiedere l’autorizzazione alle autorità con un largo anticipo, e queste decidono a loro volta se il luogo è idoneo per lo spettacolo pirotecnico. Insomma, una serie di regole che devono essere rispettate, e che evidentemente gli invitati al matrimonio non conoscevano.

Sui social è partito lo sdegno: un coro di animalisti che lamentava il disagio per i propri cani e gatti, e quello delle persone che vivono in via Laghetto e nelle strade adiacenti alla zona del Lido, già “minate” dagli schiamazzi dei frequentatori della discoteca; a fare da contraltare, chi invece non ha visto in quel tipo di festeggiamenti nulla di così grave, ritenendo quegli scoppi una sorta di breccia anche piacevole nella monotonia della città vescovile.

«Dal punto di vista personale capisco benissimo il contesto festoso in cui sono stati sparati i botti, ma la legge è uguale per tutti, ed ognuno di noi deve attenersi alle regole - spiega il vicesindaco Claudio Del Piero, che definisce il fatto come un eccesso dettato da un’esuberanza giovanile dettata dal momento particolare - facciamo tutti parte di una comunità, e il rispetto deve essere alla base della convivenza. La zona di via Laghetto, poi, non è certo la meno sensibile ai rumori: la posizione della discoteca, e dunque gli schiamazzi notturni nei fine settimana sono un problema che stiamo cercando da sempre di risolvere per donare la meritata quiete nelle ore notturne a chi lì ci vive». E chi vive in quella zona non sono certo solo gli esseri umani, ma anche i tanti animali che popolano quella sorta di mini zoo sulle sponde del laghetto: «Far scoppiare dei fuochi d’artificio a pochi metri da quelle bestie non deve essere stato certo molto salutare per loro e neppure per i tanti cani e gatti che vivono nelle case della zona, considerato che i residenti non erano stati avvisati del fragore che sarebbe stato causato».















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