Quarantenne scivola e muore nell’Isarco 

L’uomo - senza documenti, con maglietta e scarpe nere - è stato ripescato all’altezza della zona industriale


di Fabio De Villa


BRESSANONE. È stato ripescato poco a sud del ponte della mensa di via Durst – nella zona industriale di Bressanone – il corpo di un uomo caduto nel fiume Isarco nella parte opposta della città. Il corpo, probabilmente già senza vita, è stato avvistato alle 16.25 all'altezza di ponte Widmann, in pieno centro storico. L’uomo non aveva in tasca documenti e quindi i carabinieri sono ancora al lavoro per cercare di capire di chi si tratti. Per ora si sa solamente che ha un’età approssimativa di 40 anni e carnagione chiara. Il corpo non presenta segni di violenza e le forze dell’ordine propendono, al momento, per una caduta accidentale. Quando è successo l’incidente il livello dell’acqua era piuttosto alto. L'allarme ha fatto scattare il piano di emergenza che ha visto tutti i volontari delle caserme dei dintorni dirigersi verso l’Isarco: da Bressanone fino a Chiusa sono stati subito presidiati tutti i ponti. Oltre 100 fra pompieri e sommozzatori sono stati impegnati nelle ricerche fino a quando i volontari della caserma di Millan hanno avvistato il corpo nei pressi della zona industriale. Una volta comunicata la posizione esatta ai colleghi, sono stati i pompieri del gruppo fluviale di Bressanone a bloccare e recuperare il corpo poco a sud della zona industriale brissinese. Via Julius Durst è stata chiusa completamente al traffico per oltre un'ora in modo tale da permettere l'atterraggio dell’elicottero Pelikan 2 con il medico d'urgenza a bordo. Inutile ogni tentativo di rianimazione del quarantenne, che era ormai deceduto, probabilmente da parecchi minuti. Sul posto anche i carabinieri che dovranno ora cercare di ricostruire la dinamica. L’uomo indossava maglietta e scarpe nere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità