Novacella

Restyling all’Abbazia tra arte, cultura e orto botanico 

Il primo blocco dei lavori sarà terminato entro marzo. La nuova entrata principale avrà info point e negozio di souvenir La biblioteca del 18esimo secolo è tra le più belle della provincia. Paul Renner sta lavorando al monumentale erbario


Massimiliano Bona


NOVACELLA. Prosegue il restyling - tra arte, cultura e orto botanico - all’Abbazia di Novacella.

La ristrutturazione.

Il museo da tempo non era più al passo con i tempi e ciò spiega il motivo della ristrutturazione. La prima parte (il cosiddetto blocco 1) sarà terminata entro il marzo di quest’anno. Nei vecchi edifici rurali del monastero sta prendendo forma la nuova entrata principale, che prevede tra le altre cose anche info-point e negozio di souvenir. Nello stesso edificio è stata anche prevista la nuova sala prove sia del coro maschile che di quello abbaziale. Un ponte di collegamento garantirà il passaggio diretto alla biblioteca, che con i suoi stucchi raffinati, può vantare alcune fra le stanze più belle dell’Alto Adige del diciottesimo secolo. L’inaugurazione della nuova entrata è prevista nella primavera 2021.

«Hortus Sancti Auguatini».

Si chiama così l’opera d'arte che sta prendendo forma all'entrata del nuovo museo dell’Abbazia di Novacella. Dopo una prima fase di elaborazione del progetto, l'artista austriaco Paul Renner sta ora lavorando - dietro le mura del monastero - al monumentale erbario, in cui prendono vita centinaia di motivi e disegni botanici. Renner, per il progetto in questione, si avvale della preziosa collaborazione degli artisti Christian Thanhäuser e Lorenzo Bivio.

La sfida: portare il visitatore nel mondo delle piante del monastero e del suo giardino.

«Per me la vera sfida - commenta Rainer - consiste essenzialmente nel condurre per mano il visitatore, alla scoperta di questa nuova creazione, che potrà poi essere vissuta in totale autonomia». Al termine dei lavori residenti e turisti potranno seguire una sorta di filo rosso, che li condurrà, inconsapevolmente, nel magico mondo delle piante del monastero, giardino compreso. Piccoli dettagli, che concorreranno a formare una grande area verde. «Durante la nostra lunga storia, abbiamo ospitato non di rado artisti e creativi. I numerosi dipinti e oggetti risalenti alle epoche più disparate, ne rappresentano la più attendibile testimonianza», racconta il prevosto dell'Abbazia Eduard Fischnaller. L’opera sarà inaugurata come merita, insieme alla nuova entrata, nella primavera 2021.

«Le piante originali del convento sono pressate fra due lamiere di acciaio, fino al trasformarsi della struttura in ruggine. Poi sulle piante vengono disegnate altre decorazioni. L'Hortus Sancti Augustini è una stanza magica, che si può percepire con tutti i sensi, dotata anche di una visuale sugli edifici abbaziali», spiega l'artista.

Al sopralluogo dei giorni scorsi hanno preso parte Lorenzo Bivio, l'artista Paul Renner, l’abate Eduard Fischnaller, il project manager Wilfried Lechner (Le.Wi consult), l'architetto Matteo Scagnol e l'amministratore del monastero Fabian Schenk.

Un patrimonio di 98 mila volumi.

La sala principale della biblioteca contiene circa 20mila volumi. Se consideriamo le sale attigue i libri sono complessivamente 98mila, di cui gran parte antecedenti al 1900. Già alla fine quindicesimo secolo, il domenicano Felix Faber di Augusta, nel suo diario di viaggio, manifestò un certo stupore sulla biblioteca dell’Abbazia di Novacella. Di sicuro è la più grande fra le numerose biblioteche monastiche tirolesi, nonostante le ingenti perdite dovute agli incendi, alla “rivolta contadina” del 1525 e alla soppressione dei monasteri del 1807 da parte di Napoleone.

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