Scompare nelle acque dell’Isarco 

Ricerche disperate. Una persona è stata vista precipitare da ponte Widmann intorno alle 14.30 di ieri: immediato l’allarme dei testimoni Sei corpi dei vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di perlustrazione del fiume fino a Chiusa, mentre il Pelikan 2 ha sorvolato la zona


Fabio De Villa


Bressanone. Imponente spiegamento di forze di soccorso ieri pomeriggio a Bressanone, dove poco dopo le 14.30 una persona è stata vista cadere da ponte Widmann alla confluenza dei fiumi Isarco e Rienza. Immediato l’allarme con l’intervento tempestivo, impeccabile e coordinato fra vigili del fuoco di mezzo circondario, gruppo Soccorso acquatico, Croce bianca, Pelikan 2 e carabinieri.

Nonostante l’ottimo lavoro dei soccorritori intervenuti e il presidio di tutti i ponti sul fiume da Bressanone fino all’abitato di Chiusa, non è stato possibile individuare la persona scomparsa nelle acque del fiume.

L’intervento.

L’allarme è stato lanciato da alcuni passanti che si trovavano nei pressi del ponte Widmann: di qui la segnalazione al numero di emergenza, che ha lanciato l’allerta di grado 5, “persona in acqua”, mobilitando tutti i corpi dei vigili del fuoco presenti lungo il tratto del fiume Isarco dall’abitato di Bressanone fino a quello di Chiusa.

Sei i corpi volontari chiamati per le operazioni di soccorso, tra cui quello di Bressanone, Millan, Chiusa, Albes, Sarnes, San Pietro Mezzomonte. Tra questi anche il gruppo sommozzatori dei pompieri e quello del Soccorso acquatico della valle d’Isarco, che hanno raggiunto tempestivamente tutti i ponti successivi a quello della segnalazione. Sul posto è stato inviato anche l’elicottero Pelikan 2, che ha seguito dal cielo il letto del fiume, purtroppo inutilmente.

Con l’arrivo del buio, le operazioni si sono ulteriormente complicate ed i soccorritori hanno dovuto usare le fotoelettriche per illuminare a giorno i ponti da presidiare. I carabinieri e gli agenti di polizia locale presenti sul posto si sono poi occupati di sentire i testimoni presenti sul posto per ricostruire la dinamica di quanto successo.

I precedenti.

Per i soccorritori è stato inevitabile rammentare i fatti del 17 giugno scorso, quando il 55enne soccorritore Claudio De Nigro era stato inghiottito dalle acque del fiume Rienza durante una normale esercitazione assieme al suo gruppo del Soccorso acquatico della valle d’Isarco. Il suo corpo era stato ritrovato il giorno seguente sotto la parete di Castel Rodengo.

Ieri, proprio quel gruppo di volontari, assieme a tanti altri corpi presenti sul posto, ha partecipato alle medesime operazioni di ricerca ancora senza esito. L’ultimo incidente con una persona caduta nel fiume Isarco a Bressanone risale allo scorso 29 giugno.













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