toponomastica

Sulle guide turistiche sparisce il toponimo Bressanone e scatta la polemica

Il presidente dell’Apt Huber: «Non è una questione etnica ma economica, di marketing». Bova: «L’Italiano? Un optional. I soldi della comunità e dei turisti italiani fanno comodo però»



BRESSANONE. Residenti e politici italiani indignati per la scelta di cancellare con un colpo di spugna la parola Bressanone dalle guide turistiche. Anche quelle destinate agli italiani, che dovranno abituarsi a usare Brixen. Una forzatura, a dir poco, visti i contributi pubblici ricevuti ma anche una scelta che va contro le linee guida di Alto Adige Marketing che per il mercato interno prevede l’uso della lingua italiana.

Nella città vescovile vivono tanti veneti, trentini ma anche pugliesi e calabresi. Diversi ci hanno scritto o chiamato perché faticano a capire. E non condividono affatto. «Ma perché nella guida italiana - dicono - deve esserci Brixen? Noi, in quella tedesca, non vorremmo nemmeno leggere Bressanone. Due pesi e due misure. Portiamo qui tanti amici e parenti dal Nord, dal Centro e dal Sud e molti ci chiedono perché gli italiani, spesso, vengano messi in un cantuccio. Adesso è sparito persino il nome della città. Siamo profondamente delusi».

Il presidente dell’Apt Huber si difende: «Non è una scelta etnica. Ai turisti piace anche Brixen». Duro il consigliere Bova: «Un clamoroso autogol».

(L’articolo completo sul giornale in edicola oggi e sull’edizione online)













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