Torna «Zugluft», musica e buon cibo da tutto il mondo

BRESSANONE. Torna in pompa magna “Zugluft – Aria Fresca”, festival che tra domani e domenica offrirà musica, cibo interetnico e occasioni di divertimento nella nuova Casa della Solidarietà di...



BRESSANONE. Torna in pompa magna “Zugluft – Aria Fresca”, festival che tra domani e domenica offrirà musica, cibo interetnico e occasioni di divertimento nella nuova Casa della Solidarietà di Bressanone. È la seconda volta che il festival si tiene nella nuova sede, la Jacob Steiner, che è anche la nuova sede della Solidarietà di Milland. Saranno circa 200 i volontari che collaborano alla riuscita di una manifestazione che come ormai è tradizione punta sull’aspetto artistico e su quello culinario. Diversi i gruppi musicali presenti, oltre 15 quelli che risponderanno all’appello per due giorni di festa dedicati a grandi, piccoli e soprattutto famiglie di ogni origine ed etnia. «A contraddistinguere il festival brissinese sono slogan come incontro, amicizia, apertura, solidarietà – racconta il referente della Cds, Alxander Nitz –. Sabato e domenica saranno garanzia di aria fresca, perchè la Cds si attiva per la 15esima edizione di una festa aperta a tutti, colorata e affascinante». La manifestazione continuerà a essere un forum per incontri tra persone di diversa provenienza, un’alternativa multiculturale alle solite feste paesane, in grado di attirare soprattutto i giovani al concetto di solidarietà. Tutti sono invitati: giovani e anziani, persone singole o famiglie, sia altoatesini sia di altra provenienza. Il comitato organizzatore prevede la presenza alla festa di 2500 partecipanti circa. La festa vuole tuttavia avere anche quest’anno un aspetto riflessivo, e così si propone come un momento per ricordare Luis Lintner, missionario di Aldino a cui è dedicata la Casa, nel sedicesimo anno dalla sua scomparsa. Con la festa di sabato e domenica si coglierà l'occasione per festeggiare anche la Casa della Solidarietà. «La Casa sostiene chi si vuole adoperare per un mondo unito, di giustizia sociale, sviluppo, ambiente, pace, per l’inclusione dei gruppi emarginati, per attività culturali e di scambio interculturale – ribadisce Nitz –. Allo stesso tempo offre alle persone che ne hanno bisogno un alloggio temporaneo». Altro motivo per festeggiare è che il festival torna alla ribalta dopo la “doccia fredda” del 2016, quando la notizia dell’annullamento aveva buttato nello sconforto diverse centinaia di giovani e famiglie ma soprattutto i tanti volontari che dopo 15 anni si erano visti costretti a gettare la spugna.(fdv)













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