L’inaugurazione

Un lago nel seminario di Bressanone: «Aiutiamo la biodiversità» 

La nuova area accoglie specie come il germano reale e piante autoctone: «Contributo alla necessaria conversione ecologica e luogo di ispirazione e pace per i visitatori»



BRESSANONE. Nel corso di una conferenza allo Studio teologico accademico a Bressanone organizzata nei giorni scorsi è stato presentato il nuovo laghetto realizzato nel seminario ed è stata promossa una visita a questa singolare oasi verde aperta nel centro di Bressanone.

“Dal 1° settembre, Giornata mondiale di preghiera per la salvaguardia del creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, si estende il Tempo del creato – spiegano i responsabili diocesani - Nella diocesi di Bolzano-Bressanone sono previste diverse iniziative per richiamare l’attenzione sulla necessaria conversione ecologica: il primo evento è stata appunto la conferenza sulla biodiversità allo Studio teologico accademico a Bressanone con la successiva inaugurazione del laghetto del seminario. Il rettore del seminario Markus Moling ha illustrato il significato del progetto, che vuole essere un prezioso contributo alla biodiversità, con la realizzazione di un luogo di ispirazione e tranquillità per chi lo visita”.

Alla domanda sul perché un’istituzione teologica si sia impegnata in questo progetto, Moling ha fatto riferimento all’enciclica ambientale e sociale Laudato si’ di Papa Francesco, all’impegno diocesano nell’ambito della responsabilità per il creato e agli ambiti centrali dello Studio teologico accademico, ossia l’etica ambientale e la sostenibilità.

Moling ha mostrato alcune immagini della storia e degli abitanti dello stagno: dallo scavo all’avanzamento dei lavori, da vari animali che popolano l’area come il germano reale e i cardellini, agli insetti acquatici e alle piante autoctone messe a dimora.

Hugo Wassermann e Andreas Declara, membri del gruppo ambientalista Auram, hanno contribuito fin dall’inizio a dare forma al progetto, realizzato su disegno dell’architetto Christian Mahlknecht e dall’impresa Galantus.

 













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