la polemica

Bufera nel Cai per le croci di vetta, due dimissioni in poche ore

Lasciano il direttore delle attività Ferrari e il curatore del sito Lacasella: «Le scuse? Persa un’occasione per dimostrare che abbiamo la schiena dritta». In sciopero i collaboratori del portale "Lo Scarpone"



ROMA. Bufera nel Cai dopo la polemica sulle croci in vetta. Il direttore editoriale e responsabile delle attività del Club alpino italiano, Mario Albino Ferrari, e il curatore del sito internet, Pietro Lacasella, hanno annunciato sui social le dimissioni per non essere stati difesi dal Cai.

Era stato Ferrari, durante un convegno organizzato all'Università Cattolica di Milano, a pronunciare la frase "non saranno istallate nuove croci sulle montagne"  finite al centro di una polemica, con tanto di richieste di marcia indietro e dimissioni. Qualche ora dopo il presidente del Cai Antonio Montani gettava acqua sul fuoco: "Non abbiamo mai trattato l'argomento delle croci in vetta in alcuna sede, tantomeno prendendo una posizione ufficiale", assicurava scusandosi personalmente con la ministra del turismo Santanchè "per l'equivoco", nato da "dichiarazioni personali" di Ferrari e da un editoriale su 'Lo Scarpone'.

Oggi i nuovi sviluppi. "Nei giorni scorsi, il presidente del Cai ha contribuito ad alimentare l'equivoco: si è scusato con il ministro Santanché per una colpa inesistente prendendo le distanze da una mia dichiarazione mai fatta. Peccato, non difendendo i suoi collaboratori e il suo ente da infondate polemiche, ha perso l'occasione per dimostrare che il Cai ha la schiena dritta. Per questo, per la serietà a cui non posso sottrarmi, ho dato le dimissioni", ha spiegato Ferrari sulla sua pagina Facebook. Poche ore più tardi, si è aggiunto anche Lacasella, con un post in cui ha annunciato il proprio ritiro. "Conseguentemente alla gestione che è stata fatta della vicenda 'croci di vetta' - ha scritto - ho ritenuto opportuno presentare le dimissioni al Club alpino italiano a cui non mancherà la mia disponibilità in questa fase di transizione".

Contestualmente, i collaboratori del portale web "Lo Scarpone" hanno proclamato uno sciopero, esprimendo vicinanza a Lacasella e a Ferrari. "Finché il Cai non assumerà una posizione chiara e trasparente, libera da ingerenze politiche e travisamenti, e non avrà confermato nei loro ruoli Lacasella e Ferrari, ci asterremo dal produrre nuovi contenuti per le pagine del portale", scrivono i collaboratori in una nota. 













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