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Cgil-Agb, Cristina Masera confermata segretaria: «Lotta alla precarietà e aumento dei redditi»

La responsabile del sindacato: «Bilancio della Provincia più ricco di sempre, ma in Alto Adige il 16% delle famiglie ha un reddito sotto la soglia di povertà» (nella foto, Masera con la segretaria generale della Cgil Francesca Re David)



BOLZANO. Contrasto alla precarietà, aumento dei redditi e un modello di sviluppo fondato su sostenibilità economica, ambientale e sociale: sono questi gli ambiti in cui nei prossimi anni si batterà la Cgil/Agb. Cristina Masera, eletta dall'assemblea generale alla presenza della segretaria generale Francesca Re David, è stata riconfermata segretaria provinciale per un secondo mandato. Con Masera alla guida e sette segretarie di categoria, su 12 in totale, la Cgi-Agb mantiene quindi una buona rappresentatività di genere.
Per Masera il confronto futuro con la politica si dovrà concentrare sui grandi temi legati alla sostenibilità ambientale, energetica e sociale. “In Provincia di Bolzano – ha detto al congresso - manca ancora la visione della necessità di politiche pubbliche rispetto allo sviluppo economico e produttivo. Il ruolo del pubblico non può e non deve limitarsi ai sostegni legati alle contingenze, non in un’Europa che ha mostrato le proprie fragilità nelle filiere lunghe”.

Secondo la segretaria, a livello locale è necessaria una nuova concezione di società con politiche che leghino lo sviluppo economico e produttivo alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale e sociale: “È indispensabile una coerenza nell’azione politica che si applichi al bene collettivo e non rappresenti solo gli interessi particolari”.

La segretaria della Cgil/Agb ha ricordato poi le luci e le ombre del contesto locale: la Provincia di Bolzano ha avuto il bilancio più alto di sempre con 6,6 miliardi di euro, ma da ottobre dello scorso anno l’inflazione è a due cifre e le imprese lamentano difficoltà nel reperire collaboratrici e collaboratori qualificati. In Alto Adige – ha ricordato - il 16% dei nuclei familiari percepisce un reddito inferiore alla soglia della povertà, pur avendo una persona in famiglia che lavora, e il lavoro a chiamata è salito del 19,2% nel terzo trimestre del 2022. Sono queste le diseguaglianze su cui si focalizzerà l’impegno del sindacato nei prossimi anni.













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