Accoglienza

Coldiretti: fattorie sociali per le vittime di violenza. L’esempio di Miriam Zanorini a Bressanone

Nell’ultimo anno le imprese di agricoltura sociale  hanno sostenuto 50mila persone. Il 25% dei servizi ha riguardato donne vittime di abusi o di tratte. I dati dell’analisi di Coldiretti



ROMA. Case rifugio anche nei campi per accogliere le donne vittime di violenze grazie alle fattorie sociali, nate nelle campagne italiane proprio per sostenere le fasce più fragili della popolazione. Ad affermarlo è la Coldiretti in riferimento al report Istat sulle strutture di accoglienza. Le donne vittime di violenza o di tratte e abusi incidono per il 25% nei servizi gestiti dalle imprese di agricoltura sociale, secondo un'analisi Coldiretti sull'ultimo rapporto Welfare Index Pmi.

Un esempio è quello di Miriam Zenorini che a Bressanone, nel suo Biosozialhof Vintlerhof, un'azienda agricola bio sociale, accoglie donne maltrattate con un vissuto difficile, supportandole con amore e impegno nel riprendere in mano la propria vita.

A livello generale sono 9mila le fattorie sociali presenti sul territorio nazionale, un fenomeno in crescita che nel corso di un decennio ha visto aumentare di 7 volte il numero delle strutture, in grado di offrire oggi un valore di servizi sanitari ed educativi che ha superato 1,6 miliardi di euro in prodotti e 400 milioni di euro in servizi sociali svolti dalle imprese agricole secondo le stime della Coldiretti.

Nell'ultimo anno, sottolinea Coldiretti, oltre 50mila persone hanno usufruito dei servizi nati grazie all'impegno sociale degli agricoltori, migliorando la qualità della propria vita e ricevendo formazione, con una presenza in azienda in molti casi quotidiana. 













Altre notizie

Attualità