Coronavirus, in Alto Adige il lockdown va avanti almeno per un’altra settimana
Nei Comuni in cui si sono registrati casi di variante sudafricana test due volte a settimana per bambine e bambini di asili e elementari
IL VIDEO - L'Alto Adige resta in lockdown
BOLZANO. Sarà prolungato di "almeno una settimana" il lockdown in Alto Adige, che doveva terminare questo fine settimana. Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher.
"Anche se i numeri complessivamente stanno calando, la situazione in terapia intensiva resta critica", ha spiegato il governatore. Tra le cause di questa situazione la presenza delle varianti inglesi e sudafricane.
Nei Comuni con casi di variante sudafricana tutti i bambini di asili e scuole elementari saranno testati due volte alla settimana. Medie e superiori restano chiuse.
Per il momento non si registrano focolai, ha precisato il governatore. Per questo motivo asili ed elementari resteranno aperti. I tamponi fai da te per gli alunni resteranno volontari. "Speriamo però che in molti accoglieranno l'invito, garantendo in questo modo la didattica in presenza", ha detto Kompatscher.
Il caso di variante sudafricana a Bolzano - secondo Kompatscher - "sembra circoscritto e riguarda un paziente già ricoverato in ospedale". Nei giorni scorsi - ha aggiunto - si è registrato un lieve aumento dei ricoveri in terapia intensiva, che "purtroppo è uno degli ultimi valori a calare". Kompatscher ha ricordato che anche in altre regioni e in Austria la pressione sulle terapie intensive sta aumentando.
Per quanto riguarda le vaccinazioni a tappeto a Schwaz, in Austria, Kompatscher ha precisato che nel Comune tirolese sono stati registrati centinaia di casi della variante sudafricana. Per questo motivo Biontech-Pfizer e l'Unione europea hanno lanciato il progetto pilota per studiare l'impatto di vaccinazioni di massa sull'andamento epidemiologico. Il governatore ha comunque auspicato che, d'intesa con Roma, nei Comuni altoatesini con casi di variante sudafricana potrà essere anticipata la vaccinazione delle categorie a rischio.