LA SITUAZIONE

Coronavirus, in Trentino altre tre vittime, solo nove i contagi

I dati aggiornati al 5 maggio. Tra i decessi un 37enne con patologie. Scendono a 15 i ricoverati in terapia intensiva. Fugatti: "La situazione sta migliorando". Segnana: "Per le famiglie buoni di servizio baby sitter e integrazione dei voucher nazionali". Bordon: "Il Trentino  utilizzerà il plasma per la terapia"



TRENTO. Il Coronavirus ha causato altre 3 vittime in Trentino. Tra loro un 37enne che aveva un quadro clinico compromesso da importanti malattie. I nuovi contagiati sono stati 9, a fronte di 880 tamponi.

In terapia intensiva ci sono 8 persone a Rovereto e 7 a Trento, 2 in meno di ieri.

I dati sono stati diffusi oggi, 5 maggio, dalla task force Covid provinciale.

"Una situazione molto buona. A fronte di questa stabilizzazione l'appuntamento con la conferenza stampa andrà in onda ogni due giorni", ha detto il presidente Maurizio Fugatti.

 

"Non crediamo che sia tutto finito. Vi chiedo una ripartenza con la giusta responsabilità".

"L'obbiettivo è di permettere alle categorie di iniziare a lavorare dal 18 maggio. Un momento molto atteso".

"Oggi a Campitello ci sono stati i primi test sierologici. Domani inizierà Vermiglio".

"Sui rapporti finanziari con il Governo, le regioni a statuto speciale hanno un percorso diverso. Ci è stato anticipato che verrà data al Trentino una parte delle risorse minimale. La trattativa sarà difficile ma la vogliamo portare avanti".

 

Della gestione dei figli ha parlato l'assessora Stefania Segnana: "Abbiamo chiesto all'Azienda sanitaria delle linee guida sulla sicurezza degli operatori e dei bambini. Domani in giunta arriverà una delibera ad hoc. Conterrà i buoni di servizio: abbiamo sentito gli enti accreditati per garantire contrattualmente la presenza delle baby sitter nelle famiglie (1200 gli operatori, ndr). Inoltre al voucher nazionale di 600 euro intendiamo fare un'integrazione provinciale".

 

Paolo Bordon ha aggiunto. "E' di 1304 al giorno la media di tamponi effettuati l'ultima settimana: siamo secondi in Italia. Ora la strategia è cambiata: un quarto serve per una verifica sulla guarigione, un'altra parte significativa riguarda focolai specifici come le Rsa, e un altro buon numero mira a cercare nuovi casi dagli asintomatici".

I test sierologici sono stati fatti un migliaio, partendo dall'ospedale di Rovereto. Stiamo partendo ora dal Santa Chiara per poi passare agli ospedali di valle. 

Siamo la prima realtà a fare un'indagine epidemiologica così importante come quella effettuata neio 5 comuni a maggiore contagio".

L'obiettivo è di lavorare anche in Trentino sul plasma per combattere il Covid. Contatti sono stati avviati con altre realtà nazionali.

 













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