Giornata del sollievo, in Alto Adige focus sulle cure palliative: hospice riaperto ai volontari

Il 29 maggio un seminario organizzato da Il Papavero: “Nonostante le difficoltà della pandemia, non abbiamo mai smesso l'attività”



BOLZANO. Si celebra oggi (27 maggio) in Italia celebra la 21ma Giornata nazionale del sollievo, dedicata soprattutto a coloro che non hanno più possibilità di guarigione, ma che possono essere alleviati dal dolore.. L'obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sul tema del dolore in qualsiasi sua forma, compresa quella mentale, e sui modi per alleviarlo. Si tratta di un aspetto particolarmente importante per coloro che si trovano nell'ultima fase della vita a causa di una malattia incurabile.

A Bolzano nella sede de Il Papavero in piazza Firmian  sarà organizzato il 29 maggio dalle 9 alle 12 e poi dalle 13.30 alle 16.30 un seminario di formazione dal titolo "Parole e fiducia - i due pilastri della buona cura" dedicato a volontari/e operatori/trici del settore palliativo, che comprenderà anche diversi workshop.

Il seminario è organizzato in collaborazione con l’Associazione “Il Papavero- der Mohn” che sostiene le cure palliative. Il relatore sarà il dottor Sandro Spinsanti, professore di Etica medica e noto autore a livello nazionale di numerose pubblicazioni, ed il tema centrale sarà quello delle cure palliative, "dove l’importanza di dare sollievo alla sofferenza ed attenzione ai bisogni della persona è di primaria importanza", come recita la locandina dell'evento.

“È importante portare questo tema all'attenzione dell'opinione pubblica", sottolinea Massimo Bernardo, Direttore della Struttura Complessa Aziendale Palliative Care. "Come servizio abbiamo sempre colto l’occasione di questa giornata per sensibilizzare la cittadinanza sui temi del dolore e delle cure palliative organizzando numerosi eventi. Negli ultimi due anni questo non è stato purtroppo possibile a causa della pandemia.”

Quest'anno, in tutta Italia, il programma degli eventi rimane ancora ridotto. Ad esempio è stata annullata la conferenza stampa per la consegna del Premio "Gerbèra d'oro", riconoscimento offerto dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti” e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ad un'azienda sanitaria o a un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – IRCCS che si siano distinti per il buon funzionamento dei servizi alla persona, anche in tema di terapia del dolore, contribuendo in modo tangibile allo sviluppo della cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale.

La pandemia, sarebbe strano il contrario, ha creato molte difficoltà anche nel settore delle cure palliative. Per diverso tempo l’hospice è rimasto interdetto e le attività di supporto sono state forzatamente ridotte.  “Abbiamo comunque sempre mantenuto aperta la sede di piazza Firmian – commenta la presidente del Papavero Mara Zussa – continuando a fornire servizi di supporto pure a distanza. Siamo riusciti a non bloccare i corsi di formazione del volontariato e, anzi, abbiamo portato a conclusione del concorso, proprio in questi giorni, il nostro decimo gruppo. Gradualmente siamo riusciti a tornare in hospice con i nostri volontari procedendo verso una situazione più normale. Oggi permangono delle limitazioni ma siamo fiduciosi che presto saranno anche queste un ricordo. Siamo comunque estremamente orgogliosi di non aver mai rallentato il ritmo delle proposte anche a fronte di oggettivi ostacoli.  Siamo pronti a supportare le istituzioni e chi può continuare a portare avanti una cultura e una pratica delle cure palliative che siano sempre più efficaci, capillari e umane”.













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