le reazioni

Guerra in Ucraina: in Alto Adige le campane suoneranno in segno di pace

Il mercoledì delle Ceneri: lo ha deciso il vescovo Muser. Oberrauch (Assoimprenditori): c’è grande preoccupazioni, la volontà dei popoli prevalga su quella di certi despoti 

LE IMMAGINI: una notte di paura, bombardamenti e proteste

LA TESTIMONIANZA: la reporter altoatesina a Kiev 



BOLZANO. "Questa guerra è un attentato al progetto di pace in Europa ed una sconfitta per tutti noi". Lo afferma il vescovo della diocesi di Bolzano bressanone, Ivo Muser, che invita a far risuonare tutte le campane della diocesi a mezzogiorno del Mercoledì delle Ceneri, il 2 marzo, "in segno di pace, riconciliazione e solidarietà".

Il vescovo si rivolge alla comunità locale: "Come cristiani crediamo nel potere della preghiera, della riconciliazione e della volontà di pace - sottolinea - Chiedo a tutti i credenti di pregare per il popolo dell'Ucraina, che sta soffrendo particolarmente per gli orrori, la distruzione, la violenza e l'insensatezza di questa guerra.

Con questa preghiera chiediamo anche un ripensamento a coloro che sono al potere e a tutte quelle persone che giustificano, vogliono e conducono questa guerra". Ricordando che Papa Francesco ha dichiarato il prossimo Mercoledì delle Ceneri (2 marzo) un giorno di preghiera e digiuno per tutta la Chiesa cattolica, Muser chiede a tutti i fedeli della diocesi "di pregare e digiunare con questa intenzione. Come segno esteriore della nostra volontà di pace, riconciliazione e solidarietà con le persone colpite, tutte le campane della nostra diocesi faranno sentire i loro rintocchi a mezzogiorno del Mercoledì delle Ceneri". 

Una terribile notte di paura, di esplosioni e di proteste: le immagini

La prima notte di guerra in Ucraina è trascorsa tra la paura di nuovi attacchi e le proteste di chi scende in piazza per esprimere tutto il suo disgusto su quanto sta accadendo. Ecco le immagini di una notte terribile (foto Ansa/Epa/Afp/Twitter)

"La guerra scatenata dal regime di Putin contro l'Ucraina è un crimine contro la pace e l'umanità. Questa guerra rimarrà una pagina vergognosa nella storia russa. Siamo contro la guerra con l'Ucraina e chiediamo la cessazione immediata dell'aggressione". Lo affermano Anpi Alto Adige/Südtirol ed il Forum delle associazioni antifasciste e della Resistenza.

In una nota si auspica "che non si avvii un'ulteriore escalation militare come reazione all'invasione, che si lavori per l'immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico, che l'Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell'art. 11 della Costituzione, che l'Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d'America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni".

Quindi l’invito a partecipare all'iniziativa di sabato 26 febbraio in Piazza Walther a Bolzano, alle ore 11, ed "a manifestare in ogni luogo, anche dai propri balconi, per la pace in Ucraina e contro l'irresponsabile corsa alla guerra e al riarmo".

Il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Heiner Oberrauch, è molto preoccupato per la situazione in Ucraina: "In tutte le guerre ci sono solo perdenti - soprattutto sul piano umanitario, ma anche su quello economico". Oberrauch sottolinea il ruolo che spetta ora all'Europa: "In un mondo sempre più globalizzato, l'Europa - e con questo intendo tutto il continente europeo, Russia compresa - dovrebbe puntare a una coesione sempre più forte, invece di dividersi".

Guardando alle ricadute sull'Alto Adige, il presidente di Assoimprenditori aggiunge: "Le nostre imprese esportano ogni anno merci e prodotti per un valore di circa 40 milioni di euro verso la Russia e di poco meno di 10 milioni di euro verso l'Ucraina.

Complessivamente questo equivale circa all'1 per cento delle esportazioni totali altoatesine: da questo punto di vista l'attività internazionale delle nostre imprese non dovrebbe essere colpita troppo duramente. Molto più gravi saranno le conseguenze per il costo dell'energia, che è già aumentato in maniera esponenziale. Il prezzo del gas crescerà ulteriormente e questo avrà ricadute negative sulle bollette di famiglie e imprese".

Nonostante tutto, Oberrauch auspica una soluzione tempestiva: "La speranza è che la volontà dei popoli di collaborare e di vivere in armonia sia più forte di quella di certi despoti, che mi auguro spariscano presto dalla scena internazionale".













Altre notizie

Attualità