grandi carnivori

I sindaci: «Lupi e orsi già qui, i nostri cittadini hanno paura»

Oggi vertice a Roma con Fugatti e Schuler. Il ministro: trasferire JJ4 e gli altri esemplari Alleanza di 8 Comuni al confine col Trentino. Il veterinario Gallmetzer: «No all’abbattimento, noi Pippo l’abbiamo curato»


Antonella Mattioli


BOLZANO. Dopo i sindaci trentini, adesso sono quelli altoatesini a mobilitarsi contro lupi e orsi. La riunione dei sindaci dei Comuni confinanti con il Trentino era convocata per questa stamattina, ma all’ultimo momento l’assessore provinciale Arnold Schuler ha deciso di rinviarla a mercoledì prossimo. Cambio di programma dettato dalla necessità di essere a Roma oggi dal ministro Gilberto Pichetto Fratin al fianco del governatore trentino Maurizio Fugatti, per discutere delle strategie da adottare in tema di grandi carnivori, dopo che l’orsa Jj4, attualmente rinchiusa al Casteller, ha ucciso il 5 aprile sul monte Peller Andrea Papi, il runner ventiseienne di Caldes.

«La situazione - spiega l’assessore Arnold Schuler - sta diventando sempre più critica. In Alto Adige abbiamo circa 30-40 esemplari di lupo, ai quali si aggiungono gli orsi di passaggio che arrivano dal Trentino: l’ultimo è stato avvistato, alcune notti fa, tra Lana e San Pancrazio. In Trentino si calcola che ci siano 26 branchi di lupi che significa circa 130 esemplari e oltre 100 orsi. Chi vive in montagna adesso ha paura; le greggi sono a rischio; e ci sono preoccupazioni anche tra gli operatori turistici in vista dell’avvio della stagione estiva. I grandi predatori sono diventati troppi, ma abbiamo le mani legate perché sia per la legislazione nazionale che per quella europea, non si possono toccare. L’incontro con il ministro è dettato proprio dalla necessità di capire quali sono i margini di azione delle Province».

L’alleanza di otto Comuni
Sul tema dei grandi predatori si è creata un’alleanza di otto Comuni altoatesini che confinano con il Trentino: ne fanno parte Lana, Tesimo, San Felice, Ultimo, San Pancrazio, Lauregno, Proves, Nalles. «Chi abita in città non può capire cosa significa vivere con una presenza così forte di grandi predatori - dice il sindaco di Lana Harald Stauder -: solo poche notti fa è stato avvistato un orso sulla strada tra Lana e San Pancrazio. I nostri cittadini, in particolare dopo la morte del giovane runner, hanno paura. Noi sindaci abbiamo le mani legate: chiediamo chiarezza; vogliamo sapere dal punto di vista giuridico cosa possiamo fare. Delle rassicurazioni degli esperti non possiamo più fidarci: ci avevano detto che in 30-40 anni gli orsi, importati in Trentino con il progetto Life Ursus, non sarebbe diventati più di 50, mentre adesso sono più di 100; ci avevano assicurato pure che non avrebbero ammazzato l’uomo e che giravano solo di giorno. In teoria sarà anche così; la pratica però si sta dimostrando completamente diversa». Molto preoccupato anche Stefan Schwarz, sindaco del Comune di Ultimo che confina con la Val di Non: «Lupi e orsi sono diventati troppi: la convivenza con chi abita in montagna sta diventando sempre più pericolosa. E il problema potrebbe acuirsi ulteriormente quando, nei prossimi mesi, i contadini porteranno gli animali nelle malghe».

Il ministro
Il governatore di Trento Fugatti ha firmato l’ordinanza - contestata dagli animalisti oltre che dall’ordine dei veterinari trentini - per la soppressione dell’orsa Jj4, provvedimento sospeso dal Tar. Segnata anche la sorte di MJ5, che il 5 marzo aveva aggredito un uomo in valle di Rabbi: pure per questo orso Fugatti ha firmato l’ordinanza di abbattimento. Ma il ministro Gilberto Pichetto Fratin frena: «La soppressione di Jj4 non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner. Ma va considerato che il ripetersi reiterato delle aggressioni agli umani e agli animali, ha comunque reso evidente che la gestione degli orsi in Trentino è diventata problematica, e che va rivista tutta la materia, per garantire sicurezza a residenti e turisti. Va inoltre considerata seriamente l’ipotesi del ricollocamento all’estero di gruppi di esemplari». Il ministro conclude sull’orsa Jj4, ricordando che la decisione finale spetta nel caso specifico al presidente della Provincia di Trento.

L’appello di Gallmetzer
Al fianco dei colleghi trentini e contro l’uccisione degli orsi, il veterinario bolzanino Paolo Gallmetzer: «Noi a Bolzano l’orso Pippo lo abbiamo curato: per sei anni ogni giorno sono entrato in quella gabbiaccia brutta e umida di parco Petrarca, per praticargli iniezioni di antidolorifici. Solo alla fine, quando ci siamo resi conto che l’orso che aveva 33 anni soffriva troppo, prima lo ho sedato e poi gli ho praticato l’eutanasia». Ricorre domenica 23 aprile il trentesimo anniversario della morte dell’orso amico dei bolzanini. Gallmetzer, come l’ordine dei veterinari trentini, contesta la decisione del governatore di sopprimere Jj4 e Mj5: «Hanno sbagliato i calcoli e adesso si ritrovano - com’era inevitabile - con tanti orsi, ma non possono essere i plantigradi a pagare gli errori dell’uomo. La strada da seguire è un’altra: vanno sedati e trasferiti altrove, in strutture adeguate. Non assolutamente rinchiusi in gabbia, com’era successo a suo tempo con Pippo». 













Altre notizie

Attualità