Sanità

Il tumore della mammella è la malattia maligna più comune, in Alto Adige parte la campagna di sensibilizzazione

Si chiama “mamazone” ed è un’iniziativa che in marzo, mese delle donne, lancia la campagna di informazione per usufruire dell'offerta di prevenzione e dei controlli di routine



BOLZANO. Con il progetto artistico "A Matter of Nipples" di Vivian Manzardo e il videoclip "Insieme contro il tumore al seno" nei cinema dell'Alto Adige, l'iniziativa contro il tumore al seno mamazone, a marzo, mese dedicato alle donne, lancia la campagna di informazione di usufruire dell'offerta di prevenzione e dei controlli di routine.

Perché se diagnosticato per tempo, maggiori sono le probabilità di sopravvivenza. "Il tumore della mammella è la malattia maligna più comune nelle donne, ma anche gli uomini possono essere colpiti. L'uomo non ci pensa, ed è per questo che il cancro mammario viene solitamente diagnosticato solo in fase avanzata. Sensibilizzare e parlare dei fattori di rischio è importante per ottenere la prognosi migliore", sostiene Christian Marth, direttore del reparto di Ginecologia della Clinica Universitaria di Innsbruck.

In Italia 55.700 donne (in Alto Adige ca. 450 donne) e circa 500 uomini ricevono una diagnosi di tumore al seno ogni anno. L'incidenza sale, invece continua ad essere favorevole l'andamento della mortalità per tumore della mammella che scende del 6% rispetto al 2018. Se preso per tempo, il tumore al seno oggigiorno non equivale più ad una sentenza di morte. Il tasso di sopravvivenza è ben oltre il 90% se il tumore viene diagnosticato nelle fasi iniziali. È per questo motivo che mamazone continua ad impegnarsi per promuovere un programma di diagnosi precoce dagli elevati standard qualitativi in Alto Adige. L'invito biennale al programma di screening mammografico per le donne di età compresa tra 50 e 69 anni è una misura importante per la diagnosi precoce del tumore al seno. Secondo gli studi dell'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), fare uso dei programmi di screening può ridurre la mortalità del 25-30%. "In Alto Adige la partecipazione allo screening è tra il 60 e il 65%. Dal 2023, inoltre, le donne di età superiore ai 45 anni potranno sottoporsi gratuitamente ad una mammografia ogni due anni. Ciò è possibile grazie all'esenzione dal ticket e quindi a spese del sistema sanitario pubblico, ma al di fuori dello screening e senza invito. Si tratta comunque di un altro passo importante per la diagnosi precoce del tumore al seno", ha spiegato la Dott.ssa Sonia Prader, primaria di ginecologia dell'Ospedale di Bressanone e Vipiteno, durante la conferenza stampa. mamazone ribadisce quindi la richiesta di estendere lo screening dai 40 ai 75 anni, coprendo così la fascia d'età con le diagnosi più frequenti.













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