Salute

In Alto Adige 600 sieropositivi. Stop pillole, punture ogni 2 mesi

La malattia può essere tenuta sotto controllo con i farmaci di ultima generazione. Il 3 dicembre si è svolta la Giornata mondiale contro l'Aids: a ponte Talvera prevenzione con l'associazione Pro Positiv



BOLZANO. In Alto Adige sono oltre 600 i pazienti - più uomini che donne - che convivono con il virus dell'Hiv. Dodici i nuovi casi dell'ultimo anno, metà dei quali già evoluti in Aids (i malati non si erano accorti di nulla e quando si sono presentati al test la patologia era già conclamata).

La maggior parte di queste persone vengono curate al San Maurizio, mentre altre, per maggior discrezione, preferiscono l'assistenza fuori provincia. Se è vero che la malattia può essere tenuta sotto controllo con i farmaci di ultima generazione, è anche vero che la discriminazione resta e rappresenta un forte peso psicologico per le persone colpite.

Questo quanto emerso ieri (sabato 3 dicembre) una volta di più in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, che ha visto Bolzano scendere in campo a ponte Talvera per la prevenzione con l'associazione Pro Positiv. Volontarius ha messo a disposizione l'ambulatorio medico itinerante e gli infettivologi dell'ospedale si sono attivati per eseguire test rapidi Hiv e ancora contro la sifilide e l'epatite C.

La doppia iniezione. Elke Marie Erne, primaria del reparto di Malattie infettive del San Maurizio, dice che occorre tornare a parlare di prevenzione: «Il Covid ci ha distratto dall'Aids, ci siamo dimenticati che esiste. Lo dimostrano i pazienti arrivati in ospedale tardi con la malattia conclamata. Ricordate che prima si scopre la sieropositività prima si blocca la patologia e si evita la sua evoluzione in Aids».

Erne parla quindi dei due nuovi medicinali antiretrovirali (Arv), Rekambys (rilpivirina) e Vocabria iniezione (cabotegravir) da utilizzare insieme per il trattamento contro l'Hiv. «Si tratta di una nuova terapia iniettabile che già somministriamo in ospedale da assumere solo una volta ogni due mesi che può prevenire l'infezione. Ciò significa che invece delle pillole quotidiane, i pazienti ricevono iniezioni intramuscolari ogni due mesi». Tra il resto il farmaco essendo iniettabile dà maggiori garanzie di aderenza terapeutica.Ambulatorio Prep.

Al San Maurizio esiste anche l'ambulatorio per la riduzione del danno da Hiv, che si concretizza nell'assunzione di una pillola salvavita che evita il contagio. Si tratta della PrEP (profilassi pre esposizione) farmaco che impedisce al virus di riprodursi nel corpo ed evita l'infezione. Consiste nell'assunzione di compresse prima e dopo un evento a rischio, come rapporti sessuali senza preservativo o la condivisione di siringe per utilizzare sostanze. La PrEP è usata da persone che non hanno l' Hiv (sieronegative), per non diventare sieropositive. La PrEP non va confusa con la Pep o profilassi post-esposizione che consiste invece nel prendere tre farmaci contro l'Hiv entro poche ore da un episodio a rischio di infezione per evitare di contrarre il virus. V.F.













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