la guerra

In Alto Adige accolti 1.700 profughi ucraini

Il capo della Protezione civile Curcio ha visitato il Centro di prima accoglienza di Bolzano (foto Asp / Ivo Corrà)



BOLZANO. L'assessore provinciale alla Protezione civile, Arnold Schuler, e il direttore di Dipartimento e dell'Agenzia per la Protezione civile, Klaus Unterweger, hanno offerto oggi (5 maggio) al capo della Protezione civile statale Fabrizio Curcio una panoramica sul lavoro e l'impegno profuso a favore delle persone che dall'inizio della guerra in Ucraina hanno dovuto lasciare la loro terra ed hanno trovato accoglienza in vari Paesi. In Alto Adige sono stati registrati circa 1.700 profughi ucraini.

La visita di Curcio, accompagnato dal segretario generale del Dipartimento statale della Protezione civile, Riccardo Ammosciato, e dal direttore dell'Ufficio legale, Roberto Giarola, è iniziata con un tour nel Centro di prima accoglienza. "Abbiamo una collaborazione intensa e molto buona con il Dipartimento statale della Protezione civile e con il suo capo Curcio. Sono quindi molto contento che si sia preso il tempo per verificare la situazione sul campo. In questa occasione, ci ha anche riferito della situazione nazionale e internazionale e su come si intende procedere", ha sottolineato l'assessore provinciale Schuler, che ha colto l'occasione per ringraziare anche tutti i volontari attivi nell'accoglienza dei rifugiati.

Il capo della protezione civile Curcio promuove il Centro per i rifugiati ucraini di Bolzano

Il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, ha visitato oggi il Centro per i rifugiati ucraini di Bolzano e ha partecipato ad una seduta del Comitato provinciale per il coordinamento delle attività di soccorso e assistenza ai cittadini provenienti dall'Ucraina. Ecco le sue impressioni.

"A livello nazionale stiamo parlando di 107 mila ucraini, per il 90% donne e bambini. Molti trovano ancora accoglienza nella rete familiare e amicale. Il nostro obiettivo è mantenere alto il monitoraggio". Lo ha detto il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio a Bolzano, dove ha visitato le strutture di accoglienza e ha incontrato il governatore Arno Kompatscher. Secondo Curcio, "l'evoluzione non dipende da noi ma purtroppo dalla guerra. Il sistema per il momento sta dando grande soddisfazione, ma dobbiamo essere sempre pronti".

Circa un milione di persone è rientrato in territorio bellico, "ma non significa che c'è un flusso di rientro ben definito". "Tutto dipenderà dall'evolversi della situazione in Ucraina. Fare una previsione sui flussi è difficile. Molte persone arrivate in Italia avevano già legami, mentre la gran parte dei profughi è rimasta nelle zone limitrofe", ha proseguito. "Il tema dei bambini è di grande importanza, anche nelle pratiche e nella registrazione, mi piace molto lo spazio all'aperto dedicato a loro qui a Bolzano, dove il bambino è tutelato e può dare sfogo alle proprie fantasie ed è proprio quello che manca a questi bambini", ha concluso Curcio.

Della delegazione romana facevano parte, assieme al direttore del Dipartimento statale della Protezione civile Curcio, il segretario generale del Dipartimento, Riccardo Ammoscato, il direttore dell'Ufficio legale, Roberto Giarola, e il direttore dell'Ufficio stampa, Pierfrancesco Demilito. Alla riunione ha preso parte da remoto il prefetto Francesca Ferrandino, direttrice del Dipartimento del Ministero dell'Interno competente per i minori stranieri non accompagnati.













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