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L'allarme del sindaco: «In città grave emergenza droga»

«Non sono casi isolati, l'escalation degli episodi di violenza in città è dovuta ad un preoccupante aumento del consumo di sostanze stupefacenti», dice Renzo Caramaschi


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Purtroppo, non sono casi isolati. Assistiamo ad un'escalation degli episodi di violenza in città dovuta - a mio avviso - ad un preoccupante aumento del consumo di sostanze stupefacenti». Il sindaco Renzo Caramaschi lancia l'allarme all'indomani dell'aggressione, avvenuta in pieno giorno, in viale Stazione: la vittima è una giovane di 28 anni strattonata e scaraventata a terra da un cittadino straniero che voleva derubarla. L'aggressore, un gambiano di 29 anni, è stato arrestato subito dopo dalla polizia che lo ha trovato in possesso di 20 grammi di hashish. Qualcosa di simile a quanto avvenuto alla stazione ferroviaria di Ponte Adige: vittima una ragazza di 23 anni che era appena scesa dall'ultimo vagone. L'autore, uno straniero, è stato arrestato dai carabinieri mentre cercava di fuggire.

Dodici chili di droga in cantina

I sospetti di Caramaschi sono confermati dal più ingente sequestro di cocaina, registrato in città negli ultimi quindici anni. In totale, in uno scantinato di Don Bosco - solo pochi giorni fa - gli agenti della Questura hanno rinvenuto oltre 12 chili di stupefacenti, fra cui quattro chili e mezzo di cocaina di ottima qualità, dalla quale sarebbe stato possibile ricavare circa 20 mila dosi. «Aumenta l'offerta di droga venduta per pochi euro - dice il sindaco - perché aumentano i consumatori. Del resto, per avere un'idea di quello che sta avvenendo, basta fare un giro nel passaggio tra il teatro di piazza Verdi e la Camera di commercio di via Alto Adige: ci sono giovani e giovanissimi che stanno andando alla deriva. Recuperarli è difficile, se non impossibile». L'assessore al sociale Juri Andriollo condivide le preoccupazioni del sindaco: «Rispetto al passato - quando di eroina si moriva, mentre oggi le droghe ti bruciano il cervello, raramente però uccidono - c'è meno consapevolezza di quanto sia tornata grave la situazione. E c'è una sorta di tolleranza a livello sociale».

Il camper della Caritas

Vista l'emergenza che, in particolare nella zona di piazza Verdi e via Alto Adige, si traduce in aumento del degrado e del rischio violenza, la Caritas - su richiesta del Comune - da primavera il martedì pomeriggio è presente con un camper, parcheggiato tra il parco dei Cappuccini e il teatro. L'obiettivo è cercare di intercettare i disperati che una volta frequentavano il Binario Sette - servizio a bassa soglia per intenderci - che era in via Garibaldi, ma da quando è stato spostato ai Piani sono più difficili da raggiungere.

La squadra della Municipale

Oltre a polizia, carabinieri e guardia di finanza sul fronte del contrasto alla droga, da circa un anno e mezzo, c'è una squadra della Polizia Municipale, composta da dieci agenti che si occupa esclusivamente di lotta allo spaccio. «Sono professionisti - spiega il comandante Fabrizio Piras - con una formazione specifica che operano prevalentemente in borghese nelle zone delle spaccio di parco stazione, via Garibaldi, il passaggio dietro il teatro alle quali si aggiungono le strade della movida. Un'attenzione particolare però è rivolta alle scuole. I nostri agenti sono presenti nelle zone adiacenti, dove per pochi euro si può comprare di tutto e più. Sulla base di quella che è la nostra attività, l'impressione - e temo che non sia solo un'impressione - è che anche a Bolzano ci sia un forte aumento del consumo di droghe tra i giovanissimi. Parliamo di ragazzine e ragazzini di 14-15 anni che sottovalutano i rischi, anche perché gli stupefacenti vengono venduti spesso sotto forma di innocui biscotti o caramelle». L'anno scorso proprio la Municipale di Bolzano, aveva sequestrato snack alla cannabis ad un bolzanino che pubblicizzava sui social i suoi prodotti. «Dopo quel sequestro - spiega Piras - l'Istituto superiore della sanità aveva lanciato l'allarme, mettendo in guardia circa i rischi. Gli orsetti gommosi contenevano in realtà un principio attivo molto elevato che, in quanto tale, creava una pericolosa dipendenza».













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