La denuncia delle famiglie: «Mancano gli insegnanti di sostegno»
«Bisognerebbe cambiare la legge provinciale, che prevede appena un insegnante di sostegno ogni 100 alunni o alunne. La legge italiana ne prevede uno ogni due alunni con bisogni educativi speciali. I genitori sono stanchi», dice il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Diego Nicolini
BOLZANO. Le famiglie di bambini e ragazzi con disabilità cercano di farsi ascoltare. L’altroieri sera diversi genitori hanno partecipato a un incontro con il sovrintendente Vincenzo Gullotta e l’assessore alla Scuola tedesca Philipp Achammer. «Di 136 insegnanti di sostegno mancanti, oltre cento sono nella scuola italiana», riferisce Diego Nicolini, consigliere del Movimento 5 Stelle, «Perciò bisognerebbe attivare i Percorsi abilitanti speciali (Pas) per i precari storici e cambiare la legge provinciale, che prevede appena un insegnante di sostegno ogni 100 alunni o alunne. La legge italiana ne prevede uno ogni due alunni con bisogni educativi speciali. I genitori sono stanchi. Per ottenere un diritto minimo devono ancora lottare, e se riescono ad avere un’ora in più per il sostegno, quest’ora viene tolta altrove, magari agli alunni con background migratorio». Nell’ultimo anno, l’assessore Giuliano Vettorato (Scuola italiana) ha rafforzato le assunzioni di collaboratori all’integrazione (non insegnanti), cioè dipendenti provinciali diplomati che possono seguire bambini e ragazzi solo nelle attività extradidattiche. Marco Natale (candidato alle provinciali con il M5S) segnala la presenza di barriere nelle scuole altoatesine, dalle rampe di accesso alle aule troppo anguste per le sedie a rotelle, alle difficoltà in palestra per le lezioni di educazione fisica.