le reazioni all’invasione russa

La Provincia di Bolzano sospende la cooperazione con il Centro russo Borodina

Kompatscher: “Stop alle attività finché durerà la guerra in Ucraina”. Centro russo a Merano, Bessone: “La comunità ortodossa non deve pagare per colpe altrui, Alto Adige esempio di convivenza”



BOLZANO. La Provincia di Bolzano ha sospeso, finché durerà il conflitto armato in Ucraina, la collaborazione col partner russo nell'associazione Borodina.

La Provincia è socio fondatore dell'associazione "Centro russo Borodina" e in quanto tale ha momentaneamente interrotto il proprio lavoro nell'associazione in conseguenza dell'invasione russa dell'Ucraina. "Alla luce dell'attuale conflitto armato in Ucraina, sospendiamo le attività pianificate dell'associazione Borodina fino a quando durerà il conflitto armato tra la Federazione russa e l'Ucraina", ha dichiarato il presidente altoatesino Arno Kompatscher

Per quanto riguarda invece il destino del complesso Zarenbrunn a Merano, di cui la Provincia nei giorni scorsi ha bloccato la convenzione per la cessione gratuita alla città di Mosca, interviene l’assessore al patrimonio Massimo Bersone (Lega): “Saremo io ed il presidente della Provincia a decidere. Sono dell'opinione che la comunità ortodossa in Alto Adige non debba rimetterci per colpa di scelte altrui", ha detto l’assessore sottolineando che "lo Zarenbrunn è un punto di ritrovo religioso e culturale per la comunità russa e quella ucraina presenti in Alto Adige, una provincia esempio di pacifica convivenza per il mondo". Bessone ha dichiarato anche di aver partecipato, su invito del direttore dell'associazione Borodina, Lukas Pichler, e del vicepresidente Theo Dipoli, alla messa ortodossa nella chiesa del complesso Zarenbrunn a Merano.













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