Buoni spesa, associazioni e Distretto saranno centrali 

Emergenza povertà. In settimana il Comune disporrà del regolamento per la distribuzione Per individuare le famiglie valuta di appoggiarsi alle strutture del sociale o alla Croce Rossa



Laives. I soldi ancora non sono arrivati, ma anche il Comune di Laives, sapendo che riceverà 95 mila euro dei 400 milioni stanziati dal governo per fronteggiare l’emergenza economica determinata da quella sanitaria del coronavirus, ha iniziato le verifiche per mettere a fuoco la platea di utenti ai quali dovranno essere distribuiti gli aiuti economici. «A differenza di quanto succede in altre realtà italiane – dice il sindaco Christian Bianchi – da noi questi finanziamenti saranno inviati alla Provincia, che poi li distribuirà ai Comuni. Dovremo trovare il sistema per distribuire la quota che ci spetta sottoforma di buoni spesa a chi ha realmente bisogno, una volta che la somma sarà disponibile».

I criteri comunque sono già stati anticipati a livello nazionale: i finanziamenti dovranno andare a persone e famiglie in difficoltà economiche a causa della pandemia in atto. Persone e famiglie rimaste prive di reddito e che non possono contare su nessun altro introito. «L’altro giorno c’è stata una riunione di tutti i sindaci altoatesini – dice Bianchi – ed è stata messa a punto una bozza di regolamento che, ovviamente, deve essere uguale per tutti nella ripartizione delle somme e nell’individuazione di chi potrà beneficiarne. Durante la prossima settimana dovremmo disporre del regolamento definitivo. Intanto noi, come amministrazione comunale, pubblicheremo due avvisi: uno destinato a tutte le persone e le famiglie che si trovino in difficoltà, invitandole a mettersi in contatto col Comune. Quindi un avviso per tutti i negozianti di Laives, per avere la lista completa di quelli dove potranno essere utilizzati i buoni spesa. Novantacinquemila euro non sono tanti, per Laives, e anche per questo è necessario innanzitutto avere il quadro reale e completo della situazione di bisogno per poi decidere come procedere. In linea di massima, quando avremo a disposizione tutti i dati, inizieremo con la distribuzione dei buoni spesa, che saranno nominativi. Per questa operazione, due sono le possibilità: distribuirli direttamente come Comune, oppure appoggiarci a qualche associazione esterna, ad esempio la Croce Rossa, che già sta facendo un prezioso servizio di consegna della spesa a domicilio nel territorio».

Dalla prossima settimana, quindi, chi versa in difficoltà per avere perso la propria fonte di reddito e per non poter godere della cassa integrazione, così come tutti i lavoratori a chiamata o i precari, potrà mettersi in contatto con il Comune. Requisito inderogabile per poter ricevere il sostegno economico è quello di non avere alcuna altra forma di reddito o di sostegno economico e sarà compito del Comune verificare ciascuna richiesta in questo senso, incrociando i dati in suo possesso. Per questa operazione di verifica potrebbe servire probabilmente anche la collaborazione del Distretto sociale di Laives, perché è a questo che le persone in difficoltà si rivolgono normalmente per cercare un sostegno concreto, come succede ad esempio con le richieste di accesso al servizio “Alimentiamo la solidarietà” gestito dal gruppo missionario locale.













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