Rifiuti

Compost, scattano i controlli a Laives: chi sbaglia perde l’agevolazione 

Sono almeno 900 gli utenti che praticano il compostaggio domestico: per loro lo sconto del 30%. Gli addetti del Comune monitoreranno orti e giardini: chi non conferisce regolarmente rischia la “black list” per anni



LAIVES. In base ai dati degli anni scorsi, nel territorio comunale di Laives sarebbero almeno 900 gli utenti che praticano il compostaggio domestico dell’umido. Si tratta di un procedimento alla fine del quale, ciò che rimane dei rifiuti umidi è compost, ottimo fertilizzante per orti e giardini, a patto però che tutto il processo di trasformazione venga fatto correttamente.

A partire da quest’anno, per questi utenti di Laives, il Comune (attraverso Seab che effettua il servizio di raccolta rifiuti) prevede una riduzione sulla tariffa dell’organico pari al 60 per cento. Coloro che effettuano il compostaggio, quindi, per ottenere la riduzione, debbono prima di tutto compilare la richiesta (il modulo si trova anche all’ingresso del municipio e sul sito della Seab) e lo sconto inizierà dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale è stata presentata la richiesta. Tutto questo però, come detto, è legato a precise condizioni e gli addetti comunali procederanno anche a controllare a campione coloro che hanno presentato domanda di riduzione perché effettuano il compostaggio.

Le condizioni dicevamo, perché non tutti, anche volendo, possono effettuare il compostaggio dell’organico domestico. Eccole. Prima di tutto occorre avere uno spazio adeguato dove farlo (giardino, orto o altro) e se si tratta di spazi condominiali serve anche il benestare da parte di tutti. Quindi ci si deve dotare degli appositi contenitori, dove il processo naturale di trasformazione in compost avviene e non si tratta solo di buttare l’organico in un contenitore e chi si è visto si è visto. Perché diventi compost va regolarmente girato e aerato, altrimenti invece del compost si ottiene una poltiglia marcescente che dovrà essere irrimediabilmente smaltita con i rifiuti.

Non rientra in questo sistema corretto, ovviamente, la pratica – come si vede anche nella foto – di gettare semplicemente i rifiuti organici da qualche parte e lasciare che la natura faccia il suo corso. Infatti, questa modalità non produce certo il compost ma diventa un letamaio puzzolente che richiama insetti e topi. Non è compostaggio nemmeno quello che qualche agricoltore svolge abitualmente, ovvero scavando un buco nel terreno in campagna dove gettare l’organico e quindi ricoprire tutto con la terra.

Come detto, chi effettua la richiesta di riduzione della tariffa sull’umido, deve anche poter dimostrare, in caso di controllo da parte degli addetti comunali, che lo sta facendo nella maniera corretta, nel giusto spazio a disposizione e con gli strumenti adatti, altrimenti si viene esclusi per un periodo (alcuni anni) dalla possibilità di chiedere nuovamente la riduzione.













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