Consegnate 546 firme no-5G
Laives. Ieri mattina una rappresentanza del comitato che chiede che il Comune non dia il proprio benestare all’introduzione della tecnologia 5G «prima di avere dati certi e imparziali sugli effetti...
Laives. Ieri mattina una rappresentanza del comitato che chiede che il Comune non dia il proprio benestare all’introduzione della tecnologia 5G «prima di avere dati certi e imparziali sugli effetti sulla salute» ha portato al sindaco e al vicesindaco le 546 firme raccolte nei mesi scorsi. «La richiesta – sintetizzano Laura Giovannini, Nina Salzburger e Gino Cigala – è quella di non dare via libera al 5G fintanto che non saranno noti gli effetti sull’uomo di queste radiofrequenze. Non siamo contro le nuove tecnologie per partito preso, però ad oggi non ci sono dati imparziali sugli effetti che il 5G ha sulla salute, nonostante tanti studi e dichiarazioni. Serve una moratoria anche a livello nazionale, fino a quando non ci sarà uno studio ufficiale da parte di esperti imparziali».
Sindaco e vicesindaco hanno ricordato che lo scorso 20 dicembre di 5G si era parlato in consiglio comunale, arrivando a una delibera con la quale si è stabilito che per ora, a Laives, è opportuno non dare via libera a questa nuova tecnologia perché non se ne conoscono con certezza gli effetti sull’uomo. Intanto qualcosa è stato fatto, come lo spostamento ai margini della città dell’impianto per la telefonia mobile che si trovava sul tetto della casa delle associazioni. «Stiamo anche lavorando con le compagnie telefoniche per fare altrettanto con l’antenna che si trova nel centro di San Giacomo – aggiunge Seppi – tenuto conto che la competenza primaria per questo genere di cose è della Provincia». Gli esponenti del comitato chiedono tecnologie più sicure e zone, come quelle scolastiche, libere dalle radiofrequenze.