Deeg visita il nido: «Struttura essenziale per la crescita»
L’assessora alla famiglia ha ispezionato l’asilo comunale «Le esperienze sociali fuori della famiglia sono preziose»
LAIVES. L’assessora provinciale alla famiglia, Waltraud Deeg, ha effettuato un sopralluogo all’asilo nido di Laives, accompagnata dai rappresentanti della giunta comunale e dai responsabili dell’ufficio sevizi. Ad accoglierli c’era Daniela Marchelli, direttrice della struttura. «Le esperienze sociali al di fuori della famiglia sono preziose per i bambini più piccoli, laddove la qualità dell’assistenza è elevata - ha sottolineato Deeg -. A livello provinciale vi sono tre servizi che si occupano di assistenza ai bambini piccoli, si tratta rispettivamente degli asili nido, delle microstrutture e delle Tagesmütter. Dal 2014 questi servizi sono stati ulteriormente ampliati in collaborazione con i comuni e con le cooperative sociali». Per quanto riguarda Laives, si tratta anche dell’unico asilo nido comunale, un servizio che, ha spiegato a Waltraud Deeg l’assessora comunale Claudia Furlani, «fa parte dagli anni ’80 dei servizi comunali a favore delle famiglie. Le nostre collaboratrici offrono un servizio formativo a 60 bambini tra i 3 mesi ed i 3 anni». A sua volta, Deeg ha ribadito che l’offerta complessiva di assistenza per i bambini più piccoli in Provincia ha già raggiunto un livello molto professionale e ciò emerge nel corso dei vari incontri effettuati. Dal 2018 l’offerta complessiva sarà migliorata anche grazie ai nuovi criteri qualitativi appena approvati da parte della giunta provinciale. Inoltre, tutti i gestori delle strutture, per poter avere accesso ai contributi pubblici, devono essere accreditati presso l’Agenzia provinciale della famiglia e questa è una ulteriore garanzia di elevata qualità.
«L’ampliamento e la buona qualità dei servizi rappresentano uno dei principali temi della politica provinciale a favore della famiglia anche in considerazione del fatto - ha concluso l’assessora Deeg - che le famiglie sono sempre più piccole ed i bambini non hanno più la possibilità di crescere a contatto con familiari e conoscenti appartenenti a varie generazioni».