Gli universitari “recuperano” le cave di porfido

Bronzolo. Dalla fine del 1800 e per tutto il secolo scorso, l’estrazione e la lavorazione del porfido hanno avuto un ruolo importante per quanto riguardava l’economia della zona fra Laives e Bronzolo....



Bronzolo. Dalla fine del 1800 e per tutto il secolo scorso, l’estrazione e la lavorazione del porfido hanno avuto un ruolo importante per quanto riguardava l’economia della zona fra Laives e Bronzolo. Nel dopoguerra furono parecchie le cave in attività, con centinaia di lavoratori impiegati. Con il porfido di queste cave sono pavimentate strade e piazze delle principali città italiane, come testimoniano i documenti della “Porfidi d’Italia”.

In seguito quest’attività è andata scemando, e oggi rimangono solo alcune cave fra Laives e Ora. Da tempo si parla di un recupero storico di questa “archeologia industriale” della quale in zona rimangono ormai labili tracce e dell’opportunità di allestire un vero e proprio percorso attraverso le cave. Qualche anno fa era stato realizzato un cortometraggio, trasmesso dalla Rai locale.

A tale proposito, il Curatorio provinciale per i beni tecnici e culturali, dal 7 al 9 maggio, a Bronzolo, proporrà un workshop sul tema, analizzando documenti e opere che riguardano il porfido, la sua lavorazione e il suo utilizzo. Nell’ambito del workshop ci sarà anche il corso “Costruire nella struttura esistente” proposto dall’Università di Innsbruck, al quale parteciperanno circa 20 studenti di Architettura. L’evento è diretto da Wittfrida Mitterer, che da anni lavora per preservare il patrimonio culturale dell'Alto Adige. Il risultato del lavoro sarà presentato in un evento pubblico che si terrà in estate. B.C.

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