I 5 Stelle: «La strada Cervo va aperta a bici e pedoni» 

I consiglieri comunali del Movimento d’accordo col vice sindaco Giovanni Seppi: «La pista permette il collegamento del centro di Laives alla ciclabile provinciale» 


di Bruno Canali


LAIVES. Nel braccio di ferro fra il Comune di Vadena e quello di Laives sull’apertura a bici e pedoni della stradina privata in zona Cervo (territorio di Vadena) si inseriscono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Laives per sostenere la posizione annunciata dal vice sindaco di Laives Giovanni Seppi e “insistere in tutte le sedi opportune per raggiungere l’obiettivo di far aprire ala stradina Cervo a bici e pedoni (cosa che comunque avviene ma non in forma ufficiale)”.

"Leggiamo con stupore la presa di posizione del sindaco di Vadena contro la realizzazione della ciclabile - dicono Paolo Castelli e Alberto Dell’Osbel - pista che permetterà il collegamento del nucleo centrale di Laives, attraverso via Stazione, alla ciclabile provinciale che corre accanto al Safety Park di Vadena. Ricordiamo che Beati è candidato alle provinciali con l’ex consigliere del Movimento Paul Koellensberger. Come può, un candidato facente parte di una lista civica che promette di perseguire i valori del Movimento, essere contro un tratto ciclabile di soli 200 metri?”. I 5 Stelle non capiscono poi “le giustificazioni al no per questioni di sicurezza: i trattori metterebbero a rischio l’incolumità dei ciclisti. No perché la ciclabile agevolerebbe nelle ore notturne i ladri. No perché la ciclabile imporrebbe delle limitazioni all’utilizzo degli insetticidi/fitofarmaci per il tratto di passaggio”.

E criticano “lo studio per valutare la soluzione più veloce e sensata per raggiungere la ciclabile provinciale dal centro di Laives. Tre le soluzioni proposte: la prima appunto quella di via Stazione, la seconda quella di circumnavigare Laives verso sud sino al ponte di Vadena e la terza di circumnavigare Laives verso Nord in direzione Cervo. E al tunnel sotterraneo non ci ha pensato nessuno? Ironia a parte, è facile comprendere quale tratta si pone come la più fruibile per congiungere il centro di Laives alla ciclabile Provinciale”.

"Se queste sono le tesi del No alla ciclabile, non ci rimane altro che attendere il giudizio della Provincia e della Comunità comprensoriale, che sarà certo indirizzato al buon senso e alla volontà di permettere ai nostri cittadini di entrare in piena sicurezza e a pieno titolo in quella che è una delle ciclabili più lunghe d’Europa. Ricordiamo che la realizzazione di questa ciclabile fa parte di uno dei 14 punti programmatici sottoscritti con il sindaco Bianchi”.













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