Laives

In allarme i medici di base: «Costretti a turni di 13 ore» 

Cresce l’emergenza: la sospensione di un medico no vax costringe i colleghi al super lavoro. «Per garantire il servizio a tutti gli assistiti ci massacriamo di fatica». E ancora nessun sostituto 



LAIVES. I problemi legati alla sanità mondiale, messa in ginocchio da una pandemia che non molla la presa a distanza di quasi due anni dallo scoppio dell’emergenza, stanno causando non poche difficoltà anche al servizio della medicina generale svolto sul territorio di Laives dai medici di base. Adesso si sono aggiunti anche i problemi causati dalle sospensioni in Alto Adige dei medici no vax ad aggravare ulteriormente la situazione.

Un grido di allarme, in tal senso, arriva proprio a causa dell’aggravarsi della situazione per la sospensione di almeno uno dei medici che operano a Laives. Questa situazione costringe i colleghi rimasti in servizio a turni faticosissimi per garantire il servizio a tutti gli assistiti, una situazione potenzialmente esplosiva, come spiega uno di questi colleghi, che vuole a questo punto lanciare una sorta di grido di dolore: “Stiamo lavorando al ritmo di tredici ore al giorno dopo che l’Asl ci aveva chiesto di dare una mano anche con le vaccinazioni - spiega –. Adesso però la situazione è diventata insostenibile, dopo quello che è successo, e non sappiamo più a chi rivolgerci, soprattutto se l’Asl non troverà al più presto delle soluzioni. Cercheremo di tenere duro fino a Natale, anche per le vaccinazioni, ma se non arriveranno risposte concrete saremo costretti a mollare e a smistare gli assistiti. Di questo passo non è più possibile continuare a lungo”.

In una presa di posizione, qualche giorno fa, il direttore dell’Asl provinciale ha accennato alla possibilità che, almeno in parte, i vuoti lasciati dai medici sospesi dal servizio, possano essere colmati impiegando giovani laureati in medicina. Intanto, però, i medici di base dicono di non avere ancora visto nessuno.

Non va meglio in questo senso alla casa di lungodegenza Domus Meridiana, dove il direttore Marco Maffeis è alle prese con una pesante carenza di personale infermieristico.

Già qualche settimana fa, Maffeis aveva spiegato che, proprio per carenza di infermieri, alla Domus Meridiana la capienza è stata limitata e alcune stanze letto vengono tenute vuote, anche come misura cautelare nel caso in cui dovesse manifestarsi qualche caso di ospiti positivi al Covid, che andrebbero immediatamente isolati dagli altri. “Il nostro personale è sotto pressione – aveva spiegato Maffeis – e non possiamo chiedere di più. Occorre che venga risolto il problema del personale infermieristico che manca. Abbiamo trovato un paio di infermieri disposti a spostarsi qui dalla Sicilia ma non basta”.













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