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L’inno di Mameli cantato da 250 bambini in piazza 

Coinvolti gli alunni delle scuole elementari e medie Gandhi, Filzi e Franzelin Ai ragazzi è stato regalato il tricolore. Bianchi: «Il nostro pensiero oggi non può che essere per il popolo ucraino»



LAIVES. Duecentocinquanta bambini (gli alunni delle scuole elementari e medie Gandhi, Filzi e Franzelin) che cantano l’inno di Mameli, mentre vengono issate le bandiere, sono stati l’omaggio più bello alla festa della Repubblica e della bandiera, commemorazione che ha avuto luogo venerdì mattina in piazzetta municipio a Laives.

Erano presenti, il prefetto Vito Cusumano, il questore Giancarlo Pallini, il vice presidente della Provincia Giuliano Vettorato, il sindaco di Laives Christian Bianchi, Giorgia Mongillo, sindaca di Bronzolo, Martine Parise, vicesindaca di Vadena e Ivan Cortella, vicesindaco di Salorno. Nel suo intervento, il sindaco di Laives ha riassunto la storia che ha portato all’unità d’Italia e ad avere il tricolore come vessillo nazionale, nel 1861.

«Il tricolore - ha detto Bianchi rivolto in particolare ai ragazzi delle scuole - fu simbolo del risorgimento e della speranza d’unità, di democrazia e libertà. La proclamazione del Regno d’Italia permise di estendere alle parti d’Italia che si erano unite, una costituzione liberale avanzata e moderna, faro ed esempio di democrazia e libertà per gli italiani ancora sotto la dominazione austriaca e per tutti gli altri popoli europei che sognavano le stesse condizioni. L’Italia fu allora precursore ed esempio, e ha solide basi per esserlo ancora. Oggi, nel giorno in cui l’Italia celebra i valori della unità e della patria, e della pace, il nostro pensiero non può che essere vicino al popolo ucraino, che da oltre un anno è costretto a combattere, contro un invasore, che vorrebbe privarli della loro terra, della loro libertà, della loro patria, e di tutto quello che noi oggi siamo qui a celebrare. Il nostro augurio è che questo conflitto finisca presto, e che il popolo ucraino possa vivere in pace. Questo conflitto ci fa capire quanto la pace e la libertà non siano dei principi scontati, ma valori che vanno rinnovati e alimentati tutti i giorni, e sono la base del nostro vivere. Cari ragazzi è un grande piacere di avervi qui oggi, e ringraziando la dirigente scolastica e i professori, che hanno aderito a questa cerimonia, oggi riceverete un dono speciale: una bandiera d’Italia, il nostro tricolore. Ricordatevi che dentro al tricolore c’è la nostra storia, la pace, la libertà, ed i grandi sacrifici, anche umani, impiegati per ottenerla. Portatevi questo tricolore nel cuore, e tutto ciò che rappresenta».

 













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