La Costa-Seit, un progetto per acquedotto e fibra 

La giunta comunale ha assegnato l’intervento e conta di iniziare i lavori nel 2020 Verranno costruiti sei piccoli serbatoi: costi totali attorno ai 2,2 milioni di euro


di Bruno Canali


LAIVES. Un passo importante è stato fatto verso la realizzazione dell’acquedotto per la frazione montana di La Costa-Seit. "Martedì - dice il vice sindaco Giovanni Seppi - abbiamo dato l’incarico di progettazione per la posa della rete idrica e antincendio a La Costa, comprensiva anche della posa della fibra ottica e dei lavori di allontanamento delle acque dalla zona di tutela nei pressi della sorgente Unterrosser e Weingartner. Ad aggiudicarsi questo incarico è un raggruppamento temporaneo composto da Pfeifer Planung GmbH, ingegner Giancarlo Caroli, Sipec srl, Baugeologie Büro Nicolussi, Florian Knollseisen, per l’importo di 71.849,90 euro. Mi fa piacere che sia presente la Pfeifer Planung, che conosce bene la zona di La Costa-Seit avendo progettato la messa in sicurezza della strada che sale dal fondovalle e dunque conosce anche i proprietari dei terreni che verranno interessati dal progetto dell’acquedotto”.

Il vice sindaco di Laives nel frattempo ha anche avuto vari incontri a livello provinciale per trovare i contributi destinati ad un intervento che costerà attorno ai 2 milioni e 200 mila euro. “Se abbiamo l’appoggio provinciale - spiega quindi Seppi - credo che tra un anno circa potremmo avere il progetto esecutivo e quindi iniziare i lavori nel 2020. A breve avrò un incontro con gli abitanti di La Costa-Seit per presentare loro i tecnici che faranno il progetto. Come detto, l’ingegner Pfeifer già lo conoscono e quindi confido nel fatto che non vi saranno impedimenti per questa importante opera che porterà finalmente l’acqua potabile anche nei masi della frazione sopra Pineta”.

Le caratteristiche del progetto le aveva già illustrate in consiglio comunale lo stesso Seppi: si capterà parte dell’acqua potabile che esce dalla sorgente Unterosser, che ha una portata di 4 litri di acqua al secondo. Verranno costruiti sei piccoli serbatoi dislocati lungo la costa montana, una scelta migliore rispetto a quella di un unico, grande serbatoio, poiché l’acqua è soggetta a un minor rischio di inquinamento se non ristagna a lungo fuori dal sottosuolo. Si approfitterà dell’inizio degli scavi per la posa delle tubazioni destinate alla fibra ottica, quindi anche allacciamenti. L’alternativa sarebbe stata quella di pompare dal fondovalle l’acqua potabile, una soluzione più onerosa, tenuto conto che il dislivello sarebbe attorno ai mille metri.

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