Laives, il consiglio comunale No al 5G: «I rischi sono troppi» 

Approvata la mozione di Zanvettor. Opposizione e maggioranza votano all’unanimità «Deve prevalere il principio di precauzione». Il vicesindaco: «Antenne lontane dalle case» 


BRUNO CANALI


Laives . Non succede spesso, in consiglio comunale a Laives, che maggioranza e opposizione trovino un accordo per votare all'unanimità un documento. È accaduto per la mozione sul 5G, la quinta generazione delle telecomunicazioni. Giorgio Zanvettor, consigliere dei Verdi, l'aveva presentata per chiedere di dire no, sostanzialmente, all'introduzione, nel territorio di Laives, di questo nuovo sistema, la cui estensione si accompagna anche ai timori per eventuali riflessi negativi delle frequenze microonde sulla salute umana.

Luca Verdi, direttore dell'Ufficio chimica e fisica della Provincia, presente in aula, ha spiegato pro e contro di questa nuova tecnologia destinata a diffondersi in futuro per migliorare ancor più i sistemi di trasmissione dati. C'è voluta però una sospensione di 5 minuti della seduta consiliare (chiesti dalla consigliera Pd Sara Endrizzi) per trovare un accordo fra maggioranza e opposizione. Ne è uscito un documento, votato all'unanimità, nel quale rimane la volontà, anche del consiglio comunale di Laives, di «far prevalere il principio di precauzione europeo verso questa tecnologia, prevedendo fin d'ora ogni misura indispensabile per tutelare la salute dei cittadini, prima che venga applicata la tecnologia 5G, se ne venisse verificata la pericolosità. Quindi sostenere l'adozione di tecnologie sicure e organizzare anche incontri informativi per la cittadinanza al fine di spiegare adeguatamente le caratteristiche si questa nuova tecnologia». Su una cosa comunque tutti si sono detti d'accordo: lo Stato considera questo settore strategico come quello degli acquedotti e quindi, realisticamente, sarà difficile semmai contrastare l'introduzione del 5G. «Al massimo - ha aggiunto il vice sindaco Giovanni Seppi - possiamo tentare di convincere le ditte a spostare più possibile le antenne spostate ai margini dei nostri centri abitati». Alberto Dell'Osbel (M5S) a sua volta ha richiamato l'attenzione sul documento del Comitato scientifico per i rischi ambientali ed emergenti (Sheer) della Commissione europea in merito ai rischi socio-sanitari di queste tecnologie.















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