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Sottopasso a San Giacomo: scontro sull’opera  

La bagarre. L’ex sindaco Bianchi annuncia l’avvio del cantiere ed elogia la propria lista civica. Duro il Pd: «Barriera architettonica inaccessibile a disabili, anziani e genitori con i passeggini»



LAIVES. A San Giacomo sono partiti i lavori per il risanamento del sottopasso pedonale che si trova di fronte alla zona scolastica. Ad annunciarlo, ricordando che l’intervento fa parte di un lotto più ampio di lavori avviati un paio di anni fa e che comprendeva la realizzazione della pista ciclabile a sud di San Giacomo, l’installazione di barriere e altre opere, è l’ex sindaco Christian Bianchi, oggi assessore provinciale: «Come Uniti per Laives siamo molto orgogliosi che tutto il nostro programma elettorale di 4 anni fa sia in fase di realizzazione. Segno che abbiamo sempre governato con responsabilità e con il raggiungimento di obiettivi. E così Uniti per Laives farà anche nei prossimi anni».

Tanto è bastato a far scatenare la polemica politica. Il Pd, infatti, non ha gradito i toni trionfalistici dell’ex sindaco di Laives, anche in considerazione di come si andrà a realizzare l’opera: «Sarà una barriera architettonica inaccessibile a disabili, anziani e genitori con i passeggini».

Finora il sottopasso è stato sempre poco utilizzato dai pedoni, anche per il suo stato di degrado probabilmente, nonostante alcuni incidenti in superficie durante attraversamenti di pedoni. Rispetto alle previsioni iniziali di rifacimento, alla fine si è optato per un intervento di risanamento completo che non comporta scavi sulla carreggiata stradale sovrastante - la via San Giacomo - cosa che avrebbe cerato sicuramente disagi alla circolazione veicolare in superficie.

Secondo il Partito Democratico, il sottopasso non sarà accessibile a disabili in carrozzina, genitori con i passeggini, anziani con difficoltà deambulatorie e simili. «Per stessa ammissione dell’ex sindaco Bianchi, infatti, l’opera non sarà dotata di ascensore», commenta il consigliere comunale Dino Gagliardini. Il Pd punta il dito contro Bianchi: «La prima domanda che ci si pone è di carattere generale: perché Bianchi annuncia e disquisisce di opere comunali come se fosse ancora il sindaco? Lo sa che Laives non è roba sua? La seconda è quale senso abbia un attraversamento protetto che non protegge affatto le categorie più esposte. Anziani, disabili, genitori con i passeggini e persino le donne incinte a mesi avanzati dovranno attraversare in superficie. Gli adulti e i giovani sani, invece, possono usare il sottopasso sicuro. Non è che un semaforo può eliminare questa contraddizione».

«Se l’accessibilità è garantita e così sicura col semaforo - rincara Andrea Spinelli - perché uno dovrebbe infilarsi nel sottopasso? O il punto di attraversamento è delicato, e allora serve un’infrastruttura protettiva per tutti, oppure non è pericoloso e allora stanno portando avanti un lavoro inutile».

Chiusura con una punta di veleno da parte di Alberto Magnanini: «Bianchi ha pubblicato il suo cronoprogramma giornaliero da assessore. Un lavoro molto fitto anche se poi ha dovuto modificare il post sui social per rispetto di chi gli faceva notare che esistono lavori più pesanti e meno retribuiti. In un’agenda così densa mi chiedo come trovi il tempo per continuare a porsi come sindaco di Laives sui social. Gli elettori lo hanno eletto a Palazzo Widmann per questi post o per occuparsi delle sue competenze?».

 













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