I DANNI

M49, in due malghe delle Giudicarie le ultime incursioni

Prima di essere catturato nei boschi di Tione, l'animale era entrato in azione sui monti Bondo e in val di Breguzzo. Credenza aperta e cassetti rovesciati


di Walter Facchinelli


GIUDICARIE. Il ritorno dall’orso nelle Giudicarie, prima della cattura nei boschi di Tione, aveva messo in agitazione gli allevatori della zona. È dei giorni scorsi la scoperta quasi contemporanea dei danni dell’orso da parte del custode forestale Mario Salvaterra a Malga Lodranega sui monti Bondo e del comandante della Stazione forestale Luca Ducoli a Malga d'Arnò in Val di Breguzzo.

In entrambe le malghe l’orso è entrato dalla porta di servizio e, forse attratto dall’odore della lavorazione del latte che impregna questi luoghi, ha divelto la porta d’ingresso, rotto i catenacci ed è entrato alla ricerca di cibo. Dal “bait del lat” il plantigrado è passato in cucina, dove ha aperto la credenza, rovesciato i cassetti gettandovi a terra tutto il contenuto. Ha rotto uno specchio e una bottiglia di vino, lasciando delle chiare impronte della sua presenza. Ha danneggiando, col suo perso e i suoi artigli, la scala in legno che porta alle camere forzando le porte.

Già sabato, prima della conferma ufficiale, la gente dei luoghi era convinta che si trattasse di M49, perché «le sue modalità erano identiche a quelle dell’anno scorso». Sorprendentemente l’animale ha dimostrato una grande memoria dei luoghi e la noncuranza di avvicinarsi alle abitazioni, un comportamento anomalo, visto che gli altri orsi sono schivi, guardinghi e si tengono ben lontani dall’uomo. 













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