Accordo di Parigi, «Sul clima resta molto da fare»

Merano. Esattamente cinque anni fa, nel dicembre del 2015, i leader mondiali hanno firmato l’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale a un massimo di 1,5 gradi rispetto al...



Merano. Esattamente cinque anni fa, nel dicembre del 2015, i leader mondiali hanno firmato l’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale a un massimo di 1,5 gradi rispetto al 1990. I Comuni svolgono un ruolo decisivo nel raggiungimento di questo traguardo.

Nel 2020 il consiglio comunale di Merano, sotto la guida dell’allora sindaco Paul Rösch, si è impegnato all’unanimità a raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. Di conseguenza, «negli ultimi cinque anni – informa la Lista Rösch/Verdi – come forza politica abbiamo gettato le basi per un’ambiziosa politica di tutela del clima. Abbiamo iniziato dove è meglio cominciare, cioè a casa nostra», scrive la lista in questo anniversario. Così Merano ha ottenuto prima un certificato di “Comune Clima” di bronzo e poco più tardi d’argento. «La certificazione “Comune Clima” evidenzia il fatto che Merano è una città innovativa in cui si affrontano le grandi sfide del futuro», precisano i Verdi.

Maia Bassa.

A dimostrazione di come la realizzazione di progetti di tutela del clima contribuisca anche al reddito e al benessere della popolazione di Merano, la lista Rösch cita tre esempi sviluppati negli ultimi cinque anni. Si comincia con Maia Bassa, dove è in costruzione una centrale di cogenerazione che funzionerà a biomassa, sarà CO2-neutrale e sostituirà il precedente impianto a gas. «In questo modo si eviteranno circa 5.500 tonnellate di emissioni di CO2 l’anno e si amplierà la rete del teleriscaldamento in città». Sotto la guida di Paul Rösch è stato indetto anche un concorso di architettura per la nuova sede di Alperia a Maia Bassa: «L’edificio, che sarà costruito di fronte alla stazione ferroviaria di Maia Bassa per 250 dipendenti, soddisfa le più alte certificazioni internazionali per un’edilizia rispettosa del clima».

Risparmio energetico.

Negli ultimi cinque anni, le aziende meranesi sono state incaricate di installare i primi impianti fotovoltaici nelle scuole cittadine, di convertire tutti i semafori a Led e di sostituire l’illuminazione degli edifici comunali con lampade a risparmio energetico. A tale scopo sono stati utilizzati anche i contributi statali. Sono meranesi anche gli architetti e ingegneri incaricati di sviluppare progetti per la ristrutturazione ad alta efficienza energetica di strutture scolastiche, come la scuola media Carl Wolf e l’asilo Santa Maria del Conforto. Con Rösch è stato modificato anche il regolamento edilizio, in modo che gli impianti fotovoltaici possano essere installati sui tetti privati con una burocrazia più semplice.

Mobilità.

In Alto Adige il traffico contribuisce per oltre il 40 per cento al riscaldamento globale. «Con l’amministrazione guidata da Rösch – proseguono i Verdi – le famiglie e i pendolari sono stati quindi sostenuti nella transizione a una mobilità rispettosa del clima. Ora ci sono dieci percorsi Pedibus: i nonni vigili accompagnano a piedi gli alunni delle scuole elementari, sostenendo così i genitori e garantendo la sicurezza degli alunni nel traffico. Inoltre sono state messe a disposizione degli abitanti di Merano che ogni giorno si recano al lavoro 82 biciclette elettriche. Solo i costi di manutenzione sono a carico degli utenti. La tutela del clima crea anche una migliore qualità della vita in termini di mobilità».

Tuttavia Merano ha ancora molta strada da fare per raggiungere la neutralità climatica. La lista Rösch/Verdi conclude: «Entro il 2025 le emissioni di CO2 vanno abbattute almeno di un quarto rispetto ai valori attuali, se si vogliono raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dell’Unione Europea. Tuttavia noi non consideriamo la tutela del clima come semplice attuazione di direttive, ma anche come una strategia per una città più giusta dal punto di vista sociale».

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