Asilo e alloggi protetti, slitta il maxi-progetto 

Il rinvio. La gestione commissariale non avalla l’acquisizione dell’edificio in disuso del San Nicolò in via Verdi inseguito da tempo: bisognerà aspettare l’insediamento della prossima giunta  


Simone Facchini


Merano. Doveva essere uno dei fiori all’occhiello dell’ultima legislatura, capace di trovare la quadra di un progetto ventilato da anni. Mancava solo un ultimo passaggio, per concludere l’iter burocratico riguardante la cessione dell’ex San Nicolò al Comune. Con l’obiettivo di realizzare nuovi locali per gli asili e una mensa che avrebbe potuto servire, oltre alle materne, altre realtà inserite nella rete pubblica.

I due piani superiori dell’edificio di via Verdi sarebbero stati destinati a comunità residenziali per persone con disabilità.

Il mancato sigillo.

La gestione commissariale del Comune, affidata alla commissaria Anna Bruzzese e al suo vice Hermann Berger, non ha messo il sigillo sulla procedura che a questo punto dovrà attenere l’insediamento di un nuovo governo cittadino. «La Lista Rösch/Verdi, che considera la politica sociale una delle sue priorità, si rammarica di questa decisione» evidenzia una nota della compagine politica dell’ex sindaco. «Dispiace vedere congelata un’operazione, tanto utile e dovuta alla città, che in sede politica avevamo fortemente voluto e che aveva ottenuto l’avallo della Provincia» aggiunge Nerio Zaccaria (Alleanza), ex assessore al patrimonio e al bilancio, in prima fila con Stefan Frötscher (Svp, fino a settembre responsabile per l’assessorato al sociale) nel confezionare il progetto.

La destinazione d’uso.

Le liste d’attesa per i bambini all’asilo. Mense che faticano a stare al passo con le esigenze. L’opportunità di dedicare nuovi alloggi protetti a persone con disabilità. L’operazione contemplava una serie di soluzioni. Quattro sezioni di scuola materna con palestra, e abitazioni per i più fragili. Per il vecchio edificio della San Nicolò di via Verdi, in disuso da una dozzina d’anni, era stato tracciato un indirizzo dalla scorsa giunta, con il via libera del consiglio comunale, che riallacciava la vocazione sociale dello stabile e la proiettava sul domani attraverso una maxi operazione figlia del faticoso accordo tra fondazione (titolare dell’immobile) e Comune, che da tempo guardava con gola all’edificio per dare sfogo agli affanni delle scuole materne sotto il profilo degli spazi disponibili. La firma era stata annunciata in una conferenza a fine luglio: «La palazzina sarà gestita in condominio fra i due enti».

L’accordo.

Il progetto, atteso da tempo, prevedeva – sempre riferendosi alla presentazione estiva della giunta – un esborso da parte delle casse municipali di 2,93 milioni di euro, da versare in quelle della fondazione San Nicolò. Il Comune, secondo gli accordi, entrerebbe in possesso di tre livelli dello stabile: interrato, pianterreno e primo piano. Il terzo e il quarto, oltre al sottotetto, resterebbero alla fondazione.

«Quello che mancava, solo per motivi burocratici, era un’altra delibera di carattere formale» scrivono i Verdi. «La delibera però non è stata presa prima della fine dell'anno, motivo per cui l'acquisto è automaticamente rinviato a dopo le nuove elezioni. La Lista Rösch/Verdi, che da anni si adopera per il progetto, prende atto con rammarico che così la realizzazione di un progetto sociale estremamente importante per Merano dovrà attendere ancora a lungo».

L'acquisto, sempre secondo le stime, avrebbe fatto risparmiare al Comune fino a 97.000 euro all'anno di spese di affitto, «denaro che sarebbe potuto essere utilizzato per altri progetti sociali».

«Dispiace che un’operazione portata a termine dopo lunghe trattative e che aveva messo d’accordo tutti, e che aveva ottenuto l’avallo della Provincia, debba rimanere fermo al palo» rilancia Zaccaria. «Con una giunta eletta, l’iter rimanente sarebbe già stato avviato».

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