Criminalità

Bici rubate, a Merano adesso è allarme 

Negli ultimi giorni sono stati tantissimi i messaggi pubblicati dai cittadini sui social per denunciare i furti. Sulla Passeggiata d’Inverno rubata una e-bike da 3mila euro, a Sinigo sparite altre tre bici per un valore superiore ai mille euro



MERANO. «Buongiorno, oggi alle ore 14 in Corso della Libertà ho subito il furto della mia bici. Allego una foto del modello, nella speranza che venga ritrovata». Questo è uno tra i tantissimi messaggi postati sui vari canali social da parte di meranesi che negli ultimi giorni denunciano una escalation dei furti di bici.

Alcune di poco valore, altre che superano le migliaia di euro.

Solo giovedì scorso, sulla Passeggiata d’Inverno è stata rubata una E-Bike del valore di 3.000 euro, mentre venerdì notte a Sinigo in via Damiano Chiesa e in via Battisti, sono sparite altre tre bici per un valore superiore ai 1000 euro.

Nei giorni scorsi, in un condominio di via Wolkenstein, rubata la bici del valore non superiore ai 200 euro, ma il proprietario dovrà comprarsene un’altra visto che era il solo mezzo per spostarsi. In Piazza Teatro, giovedì, un episodio simile.

In alcuni casi, il ladro di biciclette lascia il segno del suo passaggio nei lucchetti divelti o tranciati lasciati a terra. Più raro invece che a essere rubata sia la bici con tanto di lucchetto. In questo ultimo caso, il motivo del furto è sicuramente quello di provvedere a rivendere il mezzo sottratto dopo averlo privato del lucchetto.

Dove finiscono tutte queste bici rubate? Un indizio è nei numeri della ormai ciclica asta organizzata dal Comune. Lo scorso anno, oltre 300 biciclette abbandonate di ogni tipo sono state messe all’asta, dopo che per un periodo non inferiore ai 365 giorni erano state depositiate nei magazzini comunali senza che nessuno ne reclamasse la proprietà.

Ma tante sono anche le biciclette che vengono lasciate abbandonate in giro per la città. Foto postate nei social con tanto di descrizione di dove il mezzo si trovi.

Quindi, furti che sembrano avere una spiegazione forse ancora più fastidiosa. Infatti, è fenomeno recente a Merano, al pari della denuncia di furti, quello delle segnalazioni di mezzi a due ruote abbandonati nei luoghi più impensabili, senza lucchetto, molto spesso gettati a terra.

In alcuni casi, grazie al tam tam della rete, il legittimo proprietario viene avvisato e così va a riprendersi ciò che è suo.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi le biciclette rimangono per giorni nello stesso posto a dimostrazione che il furto molto probabilmente era stato compiuto da chi aveva la mera necessità di spostarsi da una parte all’altra della città e per pigrizia o chissà quale altro motivo ha deciso di impossessarsi di un mezzo a pedali.

Il punto allora si sposta sul fatto se sia veramente così facile sottrarre una bici al proprietario, forzandone o spaccandone il lucchetto. A chiarire e dare qualche consiglio è Andrea Mencarini, rivenditore in particolare di E-Bike: «Ormai dobbiamo prendere coscienza che anche a Merano i furti di bici sono all’ordine del giorno, quindi, proteggere il nostro mezzo è diventato indispensabile: che costi pochi euro o 6000 euro come le più evolute E-Bike. Un primo passo da affrontare è nella scelta del lucchetto che dovrebbe essere di acciaio quadrato e ad apertura a chiave, quindi, non a combinazione numerica».

Infatti, i lucchetti a combinazione risultano poco ostici per ladri anche alle prime armi, invece, forzare un lucchetto in acciaio, quindi del costo superiore ai 30/40 euro, per un malintenzionato diventa un’impresa assai più complicata.

«Questi lucchetti d’acciaio non possono essere aperti se non con un Flex e questo comporta la disponibilità di un attrezzo ingombrante, ma anche un lavoro di diversi minuti, con tutto quello che può accadere per via del rumore provocato dallo stesso».

Non solo preferenza a lucchetti più difficili da forzare, seppur più costosi, ma anche nuove strumentazioni che permettono di rintracciare il mezzo, una volta rubato.

«Al prezzo di pochi euro esistono dei rilevatori GPS da inserire nei telai delle bici in modo che, una volta il mezzo venisse rubato, grazie a una semplice applicazione sul nostro smartphone è possibile rintracciarlo in modo preciso», sottolinea Mencarini.

In definitiva, la questione delle bici rubate, sparite o abbandonate in città, rappresenta una emergenza che in parte potrebbe essere risolta già con una maggior attenzione da parte dei ciclisti. «Che costi 100 euro o 6000, quando si gira in bici sarebbe meglio dotarsi come minimo di un buon lucchetto, magari combinato con un rilevatore, così da dormire sonni tranquilli e non ritrovarsi a piedi», chiude Mencarini. J.M.













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