Candelotti di dinamite nei boschi sopra Sinigo 

Il ritrovamento. Notati da un residente mentre passeggiava lungo un sentiero  Il materiale esplosivo è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini


Simone Facchini


Merano. Nove candelotti inesplosi di dinamite sono stati scovati nei boschi sopra Sinigo, vicino al confine con Postal. Prelevati con le dovute precauzioni, li ha presi in consegna la polizia di piazza del Grano.

Si tratta di materiale di fabbricazione piuttosto recente, uno-due anni, dunque è da escludere a priori l’idea di residuati della stagione delle bombe.

Rimane il mistero su chi li abbia lasciati in quel luogo e perché.

La zona.

Protagonista della vicenda è un meranese che stava passeggiando nella natura vicino a casa, in questi giorni in cui si riassapora un po’ di libertà all’aria aperta dopo settimane di restrizioni agli spostamenti. Camminava nel territorio in cui Sinigo sta per diventare Postal: lungo la statale si trovano alcuni stabilimenti produttivi e poche abitazioni. Sul lato orientale, alle spalle dei piccoli caseggiati, il bosco si arrampica immediatamente sul pendio, lontano da tutto e da tutti. O quasi, perché qualcuno qui passeggia. E così il residente della zona con lo sguardo si è imbattuto in un anfratto, seminascosto dall’erba, dove spuntavano degli oggetti. Si è avvicinato e ha scorto uno, poi due, poi diversi candelotti. Non sapendo esattamente di cosa si potesse trattare, ha preso la decisione giusta: non maneggiarli e avvertire le forze dell’ordine.

Non artigianali.

Sul posto sono giunti gli agenti della polizia di Stato. Guidati dall’autore del ritrovamento si sono inoltrati nel sentiero. Subito hanno compreso di cosa si trattava: materiale esplosivo, di regolare fabbricazione (dunque non artigianale), in stato di buona conservazione e di una discreta potenza. È intervenuto un artificiere della polizia per recuperarli con le necessarie cautele. Sin dal primo esame è emerso che si tratta di esplosivo a uso civile.

Indagini.

Come siano finiti lì, gli inquirenti proveranno a capirlo ma sarà difficile. Più che nasconderli, è probabile che qualcuno abbia deciso di disfarsene. Potrebbero essere stati sottratti da qualche cantiere. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini.

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