Ciclabili, si può fare di più Il premio sprona Merano 

Il riconoscimento. Per il secondo anno consecutivo la Fiab assegna la sua bandiera gialla Fermo a 2 punti su 5 il voto sulle infrastrutture urbane: strade come via Petrarca restano rischiose



Merano. Tra le prime 51 bandiere gialle assegnate nell’ambito della quarta edizione dell’iniziativa “ComuniCiclabili” della Federazione italiana degli amici della bicicletta (Fiab), una è stata consegnata anche a Merano, rappresentata dalla commissaria straordinaria Anna Bruzzese e da René Rinner dell’Unità speciale per la mobilità nella recente cerimonia online.

Una rete da ampliare.

Sulla sua bandiera gialla, conquistata un anno fa, Merano mantiene quattro dei cinque possibili “bike-smile”, gli ideogrammi conferiti a seconda dei parametri soddisfatti. «Confermandosi così in pole position fra le città italiane a misura di ciclisti», scrive il Comune sul proprio sito web.

Se però la bandiera gialla della Fiab premia l’impegno profuso nella promozione e nella realizzazione di infrastrutture e politiche a favore della bicicletta, restano gli interrogativi su una rete ciclabile che a più riprese si interrompe e che non copre assi della viabilità importanti, lasciando a chi per i propri spostamenti sceglie la bici l’onere di percorsi a volte rischiosi, ad esempio in via Roma, in via Piave, in via Petrarca o in corso Libertà. Infatti il voto sulle ciclabili urbane resta di 2 punti su 5, mentre sale a 3 quello sulla comunicazione e sulla promozione dell’uso della bici.

L’entusiasmo della Fiab.

Il riconoscimento “ComuniCiclabili” attribuisce alle località e ai loro territori un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di diversi parametri e rappresentato da altrettanti “bike-smile” sulla bandiera. Questo il giudizio della commissione Fiab: «Continua lentamente l’espansione della rete ciclabile, necessaria per la promozione a cinque “bike-smile”. Bene la governance con l’istituzione del mobility manager e con l’aumento del numero di linee del pedibus. Un plauso va al lavoro svolto per la comunicazione e per la promozione, con l’ampliamento dei servizi, i 15 mobility point e il progetto “Bike to work” con mezzi elettrici».

La pagella resta invariata per quanto riguarda i punteggi “moderazione velocità/traffico” (il più alto, 4), “governance” (3), “cicloturismo” (2) e “ciclabili urbane” (2). Nell’ambito della motorizzazione si registra un calo del 21,5 per cento. Interviene la Fiab altoatesina: «Un traguardo tutt’altro che scontato, considerando gli obiettivi di crescita richiesti in un clima di Covid e di Dpcm. Ma addirittura si è andati oltre: sono state migliorate alcune sottocategorie all’interno delle varie aree di valutazione. Manca davvero poco al raggiungimento del punteggio pieno, un traguardo molto ambito in Italia e che al momento è stato assegnato solo a cinque Comuni su 141. Uno di questi è Bolzano».

«La certificazione – così il Comune – evidenzia gli ambiti nei quali Merano deve ancora migliorarsi, ad esempio nelle offerte e nelle infrastrutture rivolte ai turisti (bikehotel), ma anche i suoi punti di forza, come il coinvolgimento e la sensibilizzazione della cittadinanza all’uso dei mezzi a pedali».

L’accordo con gli enti.

Finora l’iniziativa ha coinvolto oltre 140 Comuni italiani (che con 9,4 milioni di abitanti rappresentano il 15,64 per cento della popolazione) ottenendo per il 2021 il patrocinio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell’ambiente.

Durante l’evento online è stato siglato un accordo di collaborazione tra Fiab e Autonomie locali italiane (Ali) che prevede un reciproco impegno nella condivisione di dati, metodi e indicatori, per studiare e monitorare al meglio la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta in Italia, con particolare riferimento alle politiche urbane e di pianificazione territoriale.

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