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Corso della Libertà, ecco il restyling: prima pietra tra tre anni

La consulta dei cittadini e la giuria di esperti hanno scelto lo stesso progetto, firmato dallo studio Clab di Verona. L’intervento, comprese le infrastrutture, costerà 6 milioni



MERANO. È dell'architetto Nicola Bedin dello studio Clab architettura di Verona il progetto vincitore del “Concorso di progettazione per la sistemazione del tratto superiore di Corso della Libertà”. Oltre 6 milioni di euro il costo della risistemazione del Corso e posa della prima pietra non prima del 2025.

Nell’ultimo weekend, la giuria di esperti presieduta dall'architetta Kathrin Aste assieme ai colleghi Francois Jean Victor Valentiny, Andreas Kipar, Luca Urbani e per l'amministrazione comunale Wolfram Haymo Pardatscher si è riunita in clausura con i membri della Consulta cittadina. In sede separata, le due giurie sono arrivate alla medesima conclusione, assegnando al progetto dello studio Clab architettura il punteggio massimo. Domani il progetto di Bedin verrà presentato alla giunta comunale per poi essere discusso in consiglio.

«Disegno del silenzio», il nome del progetto scelto tra gli ultimi tre rimasti in concorso dopo una scrematura su un totale di dodici (43 invece i progetti inizialmente presentati), che è piaciuto tanto alla giuria internazionale quanto alla consulta dei cittadini estratta a sorte tra chi si era precedentemente proposto. «Abbiamo seguito un iter complesso e lungo ma che esprime un elevato grado di democrazia partecipativa. Credo che in Alto Adige qualcosa del genere non si sia ancora visto», le parole di Pardatscher, dopo una maratona finale durata due giorni.

Soddisfazione anche da parte del sindaco Dario Dal Medico e del collega Stefan Frötscher, intervenuti nella tarda mattinata di sabato presso sala Lentner del Kurhaus, dove le due giurie avevano appena deliberato il progetto risultato vincitore. «Esperti di fama internazionale e cittadini meranesi hanno scelto la stessa idea e questo ci darà ancora più forza per realizzare il progetto quanto prima», all'unisono le parole dei rappresentanti di giunta. Tempi di realizzazione che prevedono però l'attivazione di una serie di procedure non certo indolori, visto che il costo totale dell'opera, ovvero 4,22 milioni per gli interventi di superficie e altri due per quelli sulle infrastrutture, richiederà una gara di tipo europeo. «Calcoliamo un anno e mezzo circa per arrivare al progetto esecutivo, poi altri sei/sette mesi per indire il bando europeo, quindi l'assegnazione dell'incarico. Se tutto andrà bene, tra tre anni avremo la posa della prima pietra», ha rimarcato il sindaco.

Come detto, tre i progetti rimasti in lizza fino alla fine, ovvero quello presentato da Stanislao Fierro, quello di Andrea Borghi/Veronika Reiner e, appunto, quello di Nicola Bedin di Clab architettura che ha messo tutti d'accordo. Un progetto gradito in particolare da Andreas Kipar, membro della giuria e architetto urbanista di fama internazionale: «Questo di Bedin è un progetto sapiente, che guarda dal basso verso l'alto, portando un elemento importante per Merano, città che conosco e amo: il verde delle montagne esalterà le facciate degli edifici ma senza coprirle. Nel nuovo Corso verranno creati spazi moderni, ma nel rispetto dell'affermazione la quale indica come vero lusso la presenza di spazio». Sulla stessa linea d'onda il collega di giuria Luca Urbani che ha voluto rimarcare una scelta particolarmente interessante per la nostra città: «Questo è un progetto che prevede una serie di linee sulla pavimentazione del Corso, ovvero linee che si intensificano sul tracciato al lati e si diradano dove è previsto il transito di velocipedi. Questo produrrà un effetto percepito di maggiore attenzione, inducendo così i mezzi a non correre». Un progetto, quello vincitore, che trova spunto da un architetto originario di Vicenza, la città del Palladio. «Merano avrà uno spazio che ricorda lo stile architettonico del Palladio, non però un Back to the Future, piuttosto, un salto in avanti», ha concluso Kipar.

Tra le novità che si possono evidenziare, almeno partendo dal rendering che comunque dovrà trovare una sua realizzazione progettuale passibile ancora di ulteriori modifiche, spicca sicuramente la rimodulazione di Parco Moser (con alberature esistenti mantenute) che verrà aperto in modo da ricreare una unità rispetto a via Cassa di Risparmio. Così come spariranno le piante ad alto fusto posizionate in gran parte davanti al Kurhaus. Al loro posto, una pavimentazione omogenea e continua che permetterà di esaltare le facciate degli edifici neoclassici. Rivista totalmente anche via Fossato Molini che verrà svuotata della mini isola ecologica, ritornando così ad essere quell'antico fulcro di vita cittadina, in ricordo dei ruscelli che una volta servivano le attività commerciali e ancora oggi scorrono rigogliosi sotto la via. Nuovo basamento anche per la zona nord adiacente al teatro Puccini che diverrà un tutt'uno con la parte alta del Corso. Insomma, un nuovo layout del Corso superiore che nella idea dei progettisti dovrebbe essere il primo passo per trasformare il centro cittadino in una vera e propria isola pedonale moderna, seppur nel rispetto della storia della nostra città. J.M.

 













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