Covid, 4 morti in casa di riposo 

Maia Bassa. Nella struttura di via Palade finora si contano quattro persone positive al coronavirus decedute e 12 anziani ospiti in isolamento Dieci gli operatori in quarantena: «Servono rinforzi di personale specializzato, se ci sono infermieri inoccupati vengano a lavorare da noi»


Sara Martinello


Merano. Tra gli ospiti della casa di riposo di Maia Bassa sono quattro i casi ufficiali di Covid-19 deceduti dal 20 marzo ad oggi. Dodici anziani, alcuni positivi e sintomatici, altri ancora non testati ma considerati casi sospetti, sono ricoverati nel reparto blindato al terzo piano degenze.

Sono positivi, ma con sintomi lievi, dieci operatori ora in quarantena nelle rispettive abitazioni. Dovrebbero rientrare al lavoro in un paio di settimane, ma nel frattempo la Fondazione Pitsch, ente gestore della casa di riposo di via Palade, del centro lungodegenti Sant’Antonio e della residenza per anziani Seisenegg, lancia per voce del suo presidente Walter Schweigkofler un appello agli infermieri al momento privi di un’occupazione: «Venite da noi, abbiamo bisogno di personale specializzato per curare i nostri ospiti».

I dati della casa di riposo.

Il 31 marzo, intervistato telefonicamente, il direttore sanitario della Fondazione Pitsch Christian Wenter attestava che i pazienti della casa di riposo di via Palade positivi e sintomatici erano sei. Analogo il quadro fornito pochissimi giorni dopo dal presidente della fondazione, Walter Schweigkofler. «Dodici pazienti sintomatici, dei quali solo una parte è risultata positiva al tampone, sono in isolamento nel reparto appositamente istituito al terzo piano degenze – conferma –, senza alcun contatto con gli altri 74 ospiti della struttura e curati da personale dedicato: i familiari possono essere certi dell’impegno che stiamo profondendo nella salvaguardia della loro salute. Dal 20 marzo, i casi ufficiali di Covid-19 in cui si sia verificato il decesso sono quattro. Va considerato che ogni anno nella casa di riposo di Maia Bassa 70-75 persone giungono al termine della loro vita, chiaramente per cause diverse dal Covid-19».

Gli operatori contagiati.

Salgono a 10, nel resoconto di Schweigkofler, gli operatori in forze a Maia Bassa positivi al coronavirus. «Hanno sintomi lievi, sono in quarantena nelle loro case. Nel giro di 14 giorni dovrebbero rientrare». Un duro colpo, l’improvvisa perdita di un tale numero di sanitari. E la soluzione tampone offerta da Azienda sanitaria e Comune – rispettivamente tre infermieri e cinque assistenti geriatriche – lo risolve solo in parte. «In una struttura assistenziale la situazione è più difficile che in un ospedale – riprende il presidente della Pitsch –. Abbiamo bisogno di personale specializzato, ci servono infermieri. Colgo l’occasione per fare un appello agli infermieri al momento senza lavoro: chi di loro abbia voglia di aiutarci, venga».

Ogni giorno la task force interna si riunisce in videoconferenza per valutare l’andamento della situazione, a ogni ingresso nelle strutture Pitsch operatori e personale delle pulizie vengono sottoposti al controllo della temperatura corporea. È tenuta in considerazione anche un’altra fonte di rischio, gli ospiti che di tanto in tanto devono essere portati al Tappeiner per terapie specifiche e che poi fanno ritorno alla casa di riposo. «Voglio tranquillizzare i familiari dei nostri ospiti: chi è nel reparto Covid è curato con estrema attenzione, e così è pure per tutti gli altri. Positivi e negativi non vengono mai a contatto gli uni con gli altri».

Seisenegg e Sant’Antonio.

Sembra più serena, per ora, la condizione del Seisenegg, la residenza protetta di piazza Steinach. Schweigkofler dichiara che tra i condomini – anziani, ma relativamente in buona salute – non ci sono casi di coronavirus.

È il centro lungodegenti di via Cavour, il Sant’Antonio, a preoccupare maggiormente. I 64 ospiti soffrono di patologie importanti, ma finora pare che il virus sia rimasto fuori dal cancello: «La sfida, per noi, è che non cambi nulla. Abbiamo reciso ogni contatto tra il centro lungodegenti e la casa di riposo di Maia Bassa, blindato entrambe le strutture. Ci adoperiamo con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi a nostra disposizione di salvare i nostri pazienti».













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità