Covid e mercatino di Natale, salta la casetta della solidarietà 

La decisione. L’Azienda di soggiorno sopprime lo stand delle associazioni per ridurre le presenze sulla passeggiata «Dobbiamo assolvere agli obblighi da contratto e in piazza della Rena non ci sarà niente». Infuria la polemica


Sara Martinello


Merano. “Cari partecipanti della casetta della solidarietà ai Mercatini di Natale, a malincuore abbiamo deciso di rinunciare alla casetta della solidarietà, per quest’anno. Siamo certi che il prossimo anno riusciremo a rinnovare la nostra collaborazione”.

È il contenuto della lettera che pochi giorni fa l’Azienda di soggiorno ha inviato in forma cautelativa alle associazioni che tradizionalmente si alternano nella casetta della solidarietà. La ragione risiede nell’incertezza della situazione sanitaria: non potendo escludere un inasprimento delle norme anticontagio e avendo già stabilito che in piazza della Rena di stand non ce ne saranno, l’Azienda si trova costretta a centellinare lo spazio disponibile sulla passeggiata.

Amareggiato il consigliere comunale Giorgio Balzarini, che a titolo personale commenta così: «Il messaggio che ci arriva è che la città può fare a meno della solidarietà, che anche se non c’è non importa, si farà un’altra volta. La solidarietà si può rinviare. Questo è profondamente sbagliato».

La direttrice Daniela Zadra spiega le ragioni dell’ente: «L’operatività fa riferimento a una situazione normativa in fase Covid, e non possiamo sapere se ci sarà un nuovo giro di vite da parte del governo. La risoluzione per ora è di alleggerire il Lungopassirio, riducendo quindi anche la presenza di persone all’interno degli stand. Con certezza sappiamo soltanto che piazza della Rena non sarà disponibile, col conseguente stand-by anche della seconda casetta della solidarietà, quella delle associazioni sportive».

Da contratto, quest’anno sono ancora un’ottantina gli standisti di tipo commerciale che pagano un affitto per poter partecipare al mercatino. E l’Azienda è tenuta innanzitutto a interpellare loro, in modo da capire quante casette dovrà ospitare la passeggiata ed eventualmente riassegnarne una alle associazioni. «Devono prepararsi per tempo pure loro: la lettera era intesa proprio a evitare di illuderle – prosegue Zadra –. Intanto abbiamo avviato i colloqui coi gastronomi, cui seguiranno quelli con gli sponsor e coi commercianti. Per il 20 settembre sapremo chi ci sarà e chi invece quest’anno preferisce di no. Se le norme anticontagio e la presenza degli altri standisti si alleggeriranno potremo rivedere la nostra decisione. Ricordo però che noi abbiamo il dovere professionale ed economico di mantenere il mercatino, perché se non lo facessimo la stagione sarebbe finita già a novembre. Con ripercussioni sull’economia di tutta la città».













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